Per chi non conoscesse questi prestigiosissimi Awards ecco il succo del discorso: qui troverete il meglio di quel che si è visto e letto durante il 2014 da queste parti, cioè quel che ho visto e ho letto io. Poco importa se il libro migliore è uscito magari nell'Ottocento e il film negli anni Settanta, in fondo a chi importa. Seguendo il motto del Bradipo bisogna prendere tutto con calma, anche gli stimoli esterni. Come dicevano i Chicago Does anybody really know what time it is? Does anybody really care? C'è davvero qualcuno che sappia che ora è? C'è davvero qualcuno a cui importa? Quindi per me tutto quel che è passato da queste parti nel 2014 è valido, mi troverete più sul pezzo giusto per qualche sottocategoria della voce Fumetto.
Per i curiosi è possibile spulciare i risultati delle passate edizioni cliccando sulla parola Awards.
Partiamo dalla categoria SERIAL TV per la quale il podio è stato selezionato tra diverse stagioni provenienti da tredici serial differenti. Questo è quel che mi ha concesso di seguire il tempo a mia disposizione, diverse serie brevi, alcune di media durata e solo un paio composte dai classici 22/24 episodi della serialità americana.
Terzo Classificato:
Carnivale di Daniel Knauf (Stag. 1 e 2)
Gran bella sorpresa che lascia come unico rammarico il fatto di non aver potuto seguire le vicende degli ambigui artisti circensi lungo l'arco delle sei stagioni programmate in origine dal loro creatore. Ottima ambientazione, personaggi e storie intriganti e la classica dicotomia bene/male a tenere banco tra misteri, visioni e sovrannaturale.
Secondo Classificato:
Sherlock di Steven Moffat e Mark Gatiss (Stag. 1, 2 e 3)
Eccezionale prova di scrittura da parte degli ideatori, una qualità che lo stesso Moffat sembra non essere più capace di esprimere negli script di Doctor Who, protagonisti e relative nemesi semplicemente perfetti con una coppia formata da Cumberbatch e Freeman che neanche Batman e Robin. Moderno e allo stesso tempo rispettoso della tradizione. Chapeaux.
Primo Classificato:
Black Mirror di Charlie Brooker (Stag. 2)
Sembrava impossibile bissare la qualità già stratosferica della prima stagione e invece gli inglesi ce l'hanno fatta alla grande. Semplicemente la serie più spietata, intelligente e imperdibile della produzione televisiva attuale. Doppio Chapeaux.
Altro da segnalare non c'è se non il continuo calo del serial dedicato al Doctor Who (ahimè) e la flessione qualitativa (comunque più che buona) della terza stagione di The Walking dead.
Passiamo alla categoria ANIMAZIONE per la quale quest'anno abbiamo all'attivo una quindicina di titoli. Nel caso non fosse chiaro in questa categoria farò rientrare solamente i lungometraggi d'animazione e in tecnica mista che ci è capitato di vedere durante il 2014 tra cinema e televisione. Come al solito candidati anche titoli vecchi e stravecchi.
E' stata dura, almeno sei o sette i titoli meritevoli di menzione, ho deciso però di premiare più il lato divertente dell'animazione (almeno per quel che riguarda il primo gradino del podio), quella che sono riuscito a godermi con mia figlia e mia moglie lasciando alle posizioni successive quella più impegnata.
Terzo Classificato:
Valzer con Bashir di Ari Folman
La difficile ricostruzione dell'esperienza che lo stesso regista si trovò a vivere durante la guerra libanese degli anni '80 narrata con uno stile d'animazione tanto particolare quanto efficace. Per riflettere e ricordare, ragionare su tragedie sempre purtroppo tremendamente attuali.
Secondo Classificato:
Una tomba per le lucciole di Isao Takahata
Uno dei capolavori dello Studio Ghibli nonostante non porti la firma del maestro Miyazaki, ancora dolore, guerra e morte per un film che mi è impossibile non premiare. In mezzo a tutto ciò la bellissima e fragile innocenza dei bambini. Imperdibile.
Primo Classificato:
The Lego Movie di Phil Lord, Chris Miller e Chris McKay
Nonostante sia meno denso di contenuto rispetto agli altri due film che compongono il podio The Lego Movie si è rivelata la vera sorpresa dell'anno. Un film divertentissimo con un mix riuscito di animazione e stop-motion, grande lavoro sui pupazzetti che mantengono la loro caratteristica rigidità pur essendo espressivi e credibili, ottimo finale e messaggi non scontatissimi. Uno spasso.
Eccoci giunti alla categoria LIBRI, sicuramente quella alla quale sono più legato e interessato. Quattordici i libri che sono riuscito a portare a termine e godermi quest'anno, almeno due dei quali volumi di entità non indifferente. Nonostante le buone letture non siano mancate qui il podio mi si è delineato chiaramente fin da subito, deciso nelle tre posizioni di punta più dal gusto personale che non dal reale valore del libro in sè. Insomma, qualsiasi posizione del podio decidiate di assaggiare non cadrete male, ve lo assicuro.
Terzo Classificato:
Trilogia di New York di Paul Auster
Tre romanzi/racconti in un unico libro, un trittico magnifico e insondabile sulla perdita e sull'incertezza dell'identità. Chi siamo? Chi sono gli altri? Una lettura dove è anche importante il tema del linguaggio, stimolante e ammaliante come poche.
Secondo Classificato:
Di cosa parliamo quando parliamo d'amore di Raymond Carver
E' sempre elettrizzante la personale scoperta di un grande autore, dopo quella di Auster quella di Carver quest'anno è già la seconda. Una prosa essenziale quanto ficcante, in una manciata di brevi racconti la vita e le sconfitte dell'uomo. Irrinunciabile.
Primo Classificato:
Il sangue è randagio di James Ellroy
Di cuore. La chiusura della trilogia americana si rivela un ottimo romanzo degno di chiudere il cerchio di un'epopea iniziata con il favoloso American Tabloid. Dopo parecchi Ellroy minori la lettura di questo libro è stata una liberazione e l'infusione di nuovo entusiasmo per quello che lo scrittore losangelino ha in serbo per noi nei prossimi anni. Un must.
Chiudiamo questa prima giornata di premi con la categoria FILM per la quale sono stati presi in considerazione circa una quarantina di titoli, non molti in fondo e dai quali sono stati esclusi alcuni classiconi visti e rivisti diverse volte. Vi ricordo che qui troverete una selezione effettuata su tutti i film da me visti durante l'anno in corso (ancora per poco) indipendentemente dall'anno di uscita in sala del film. Insomma, conta solo quando il film è uscito a casa mia.
Terzo Classificato:
Carrie - Lo sguardo di Satana di Brian De Palma
Un classico che è stata quasi una riscoperta in quanto l'avevo visto forse nei primi anni della mia adolescenza. Da uno di quei libri riusciti alla grande di Stephen King un horror scaturito dal fanatismo religioso con una Sissy Spacek interprete strepitosa. Da recuperare assolutamente.
Secondo Classificato:
La banda Baader Meinhof di Uli Edel
Cronaca della nascita e dello sviluppo della RAF (Rote Armee Fraktion), nucleo terroristico della sinistra tedesca attivo dalla fine degli anni '60 in Germania e non solo, e del gruppo di militanti che faranno capo ad Andreas Baader, Gudrun Ensslin e in seguito a Ulriche Meinhof. Una pagina di storia narrata in maniera coinvolgente e imparziale dal regista Uli Edel.
Primo Classificato:
Onora il padre e la madre di Sidney Lumet
Cinema classico con la C maiscola quello di Lumet che per la sua ultima prova lascia in eredità un film grandissimo. L'uomo di fronte alla sconfitta, alle proprie decisioni e alle loro conseguenze. Dramma asciutto e vitale allo stesso tempo, grande cinema.
Appuntamento tra qualche giorno per tutto quel che riguarda la categoria Fumetto.