Da una bella iniziativa (strano) della Meloni, che richiedeva che fosse stabilito con una modifica della Costituzione, che tutti i provvedimenti da attuare “oggi” vengano considerati a lungo termine, per non dover far “pagare” queste scelte sulle generazioni future, l’articolo porta a una petizione da firmare e che invito a sottoscrivere.
Ricerca di lavoro, precariato, stage continui, nessuna sicurezza del futuro, questo e’ cio’ che attanaglia i giovani di oggi, che non desiderano altro che lavorare alle stesse condizioni dei loro padri, fare carriera se meritevoli, potersi costruire un futuro meno incerto di quello che oggi si riesce solo a immaginare. Possibilita’ di usufruire di maternita’, riposi, ore di lavoro corrette, ferie, insomma niente di particolare, ma solo i diritti acquisiti da tanti anni da tanti uomini. Nulla di piu’.
Possibile che debbano esserci discriminanti tra un lavoratore a tempo determinato e uno a tempo indeterminato?
Quindi l’invito e’ quello di firmare denuncia alla Commissione europea del governo italiano per l’abuso del precariato come forma normale di lavoro. Mancano ancora 1500 firme, per cui cliccate numerosi.
Questo il testo che invita alla sottoscrizione:
Il nostro Parlamento sta per approvare una manovra economica che condannerà milioni di lavoratori italiani alla precarietà estremae li escluderà dalle protezioni basilari. Ci rimangono poche ore per far sì che l’Unione europea fermi questo nuovo attacco ai nostri diritti. Berlusconi sta facendo di tutto per fare approvare misure drastiche che faciliterebbero il licenziamento dei lavoratori, spostando così il peso della crisi economica sulle spalle dei più deboli. Mal’Unione europea ha già richiamato il governo di Berlusconiperché protegga i lavoratori precari. Se oggi saremo in molti a firmare la denuncia formale alla Commissione europea, potremo fare pressione perché costringa il nostro governo ad agire in fretta. Oggi consegneremo la denuncia e le nostre firme a una conferenza stampa congiunta con personalità di primo piano, come il giuslavoralista Pietro Ichino e la Vice-Presidente del Senato Emma Bonino. Oltre 40.000 di noi si erano già uniti a questa campagnaper mettere fine al precariato e per garantire lavori decenti a tutti:raddoppiamo i nostri numeri. Firma a destra e fai il passaparola con tutti!
Al Presidente Barroso e alla Commissione europea:
Vi chiediamo di avviare immediatamente un’indagine sull’applicazione in Italia della direttiva numero 70 del 1999, che vieta la disparità di trattamento fra i lavoratori a tempo determinato e quelli a tempo indeterminato, e di aprire una procedura d’infrazione qualora fosse accertata la sua violazione. E’ urgente che il governo italiano metta fine alle discriminazioni cui sono soggetti i quasi 4 milioni di “precari permanenti”.
Massi