Imu, Iva e Tares sono le tre parole chiave della stangata fiscale che attende gli italiani nella seconda metà del 2013 e che si dovrebbe aggirare intorno ai 5 miliardi di euro. A fare i conti ci ha pensato il quotidiano Il Sole 24 ore che ha calcolato gli aumenti previsti dalla legge di stabilità e dalla manovra “salva-Italia”.
Vediamo nel particolare quando e di quanto saranno gli aumenti annunciati.
IMU
Da quest’anno è previsto l’aumento per i fabbricati d’impresa di categoria D, in particolare il moltiplicatore per il calcolo della base imponibile salirà da 60 a 65, fatta eccezione per i fabbricati D/5 (come le banche e assicurazioni con moltiplicatore a valore 80 già dal 2012). L’aliquota resterà pari allo 0,76% (fatta eccezione per i fabbricati rurali strumenti che avranno aliquota ridotta 0,2%) con gettito versato interamente allo Stato. I Comuni avranno possibilità di aumentare fino ad un massimo di 0,3 punti l’aliquota dello 0,76%, trattenendo per é l’eccedenza. L’acconto Imu per il 2013 è previsto il 17 giugno
IVA
Dal prossimo 1° luglio scatterà l’aumento dell’Iva a quota 22%. Questo rincaro rischia di frenare ancor di più io consumi e anzi di aumentare l’inflazione. Sui prodotti di largo consumo si stima una maggiorazione di spesa per le famiglie dello 0,2% su ogni prodotto. Imprese e professionisti dovranno prepararsi a gestire la fatturazione con due aliquote differenti in base alla consegna o all’effettuazione del pagamento del servizio.
TARES
Dal 1° gennaio 2013 è entrata in vigore la TARES, un nuovo tributo che va a sostituire la Tarsu e la Tia, per finanziare il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, ma anche altri servizi come la manutenzione delle strade e l’illuminazione pubblica. E proprio su questi ultimi servizi è stabilita una maggiorazione di 30 centesimi al metro quadrato che i Comuni potranno decidere di elevare fino a 40 centesimi/mq. L’acconto è previsto il 1° luglio e il saldo a dicembre.