Fisica e oltre. Incontri con i protagonisti (1920-1965) – Werner Heisenberg

Creato il 24 settembre 2015 da Maxscorda @MaxScorda

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Heisenberg, un nome che fa tremare i polsi anche a coloro che di fisica non sanno nulla o arrivano giusto ad Einstein. Il suo contributo alla fisica quantistica che gli valse il Nobel nel 1932, fu un salto comparabile solo alle leggi newtoniane o alla formulazione della relativita’. Il principio di indeterminazione che prende il suo nome, ovvero l’impossibilita’ di rilevare contemporaneamente posizione e velocita’ di una particella, ha letteralmente scosso le colonne che reggono o il mondo. Da un punto di vista filosofico ed epistemologico significa passare da un universo deterministico ad uno statistico, con tutte le conseguenze che cio’ comporta al pensiero etico e religioso che si riassume nella diffidenza di Einstein espressa attraverso il suo "Dio non gioca  a dadi con l’universo".
Credo sia chiaro a tutti la portata di una scoperta scientifica che e’ ancor prima filosofica. Non ci stupisce pero’ leggere un libro scritto da Heisenberg in persona che non e’ una vera propria autobiografia e nemmeno un trattato.
E’ curioso come lo scienziato parli di se’ raccontando poco o nulla della sua vita in senso stretto, molto invece sul suo intendere la bellezza, la scoperta, i principi morali e la politica essendo nato nel 1901 in Bavaria e avendo percio’ vissuto due guerre e ovviamente il nazismo. A questo proposito e’ interessante rivedere la storia con la lente di chi la storia l’ha fatta e scoprire quanto differisce da quanto i vincitori invece raccontano. Ci dicono di una corsa l’atomica per battere sul tempo la Germania ma cosi’ non pare ascoltando Heisenberg esattamente come fu possibile restare nel proprio paese senza essere nazista, anzi in opposizione senza per forza vendersi come i presunti martiri in fuga. Ad ogni modo ad Heisenberg tutto questo interessa poco e della sua vita a stento penetriamo nei particolari personali, qualche accenno a moglie e figli, persino il Nobel non e’ importante mentre invece assumono grande rilevanza le conversazioni con colleghi ed amici sulla fisica e sulla vita, ricostruzione che l’autore lo premette, non possono essere letterali ma del tenore col quale egli le ricorda.
I nomi ci sono tutti, Bohr, Einstein, Planck, Pauli e tutt’attorno il mondo che loro stessi hanno cambiato, decenni spesi in ricerche e studi, una visione alta di quanto ci circonda, necessaria per vedere cose che a stento sappiamo concepire, tantomeno formalizzare. Si chiama genio e lo e’ per davvero.
Una biografia che non ti aspetteresti, persino spiazzante ma che alla fine, scavando nel cuore di un grande uomo, apprendiamo di lui molto piu’ che facile cronaca.
Un’ultima annotazione a margine: il costo del libro e’ contenuto e va bene ma la qualita’ di carta e copertina stanno decisamente sotto la media. Un compromesso non sarebbe male.