“Fitter Happier”. Ecco la terza puntata della mini-serie sui testi e i significati delle canzoni di questa celebre band inglese, che è stata attentamente studiata da Martina Galeati in un’eccellente tesina di maturità sospesa tra studio della lingua, musica, letteratura e filosofia.
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di Martina Galeati
Dentro l’omologazione
Le aspre critiche contro le innovazioni della società sono nate parallelamente al loro stesso sviluppo in tutti i settori: artistico, letterario, filosofico.
Herbert Marcuse (da Wikipedia)
“Una confortevole, levigata, ragionevole, democratica non-libertà prevale nella civiltà industriale avanzata, segno di progresso tecnico. In verità, che cosa potrebbe essere più razionale della soppressione dell’individualità nel corso della meccanizzazione di attività socialmente necessarie ma faticose […]”. Herbert Marcuse inizia così inizia il suo celeberrimo ‘L’uomo a una dimensione’, rientrando pienamente tra i maggiori critici della società contemporanea.
Membro del circolo filosofico della ‘scuola di Francoforte’, Marcuse dedica una profonda analisi di stampo hegeliano alla società, evidenziandone le contraddizioni ed esprimendo ciò che essa dovrebbe essere. L’uomo si rende conto che, al di fuori del mondo capitalistico in cui vive, non riesce a trovare altre capacità e possibilità di esistenza. Questo concetto, alienante e disarmante, è interpretato nel brano “Fitter Happier” dei Radiohead, contenuto nell’album OK Computer del 1997.
Testo originale inglese:
“Fitter, happier, more productive, comfortable, not drinking too much, regular exercises at the gym (3 days a week), getting on better with your associate employee contemporaries at ease, eating well (no more microwave dinners and saturated fats), a patient better driver, a safer car (baby smiling in back dreams), no paranoia, careful to all animals(never washing spiders down the plughole),keep in contact with old friends (enjoy a drink now and then), will frequently check credit at (moral) bank (hole in wall), favours for favours, fond but not in love, charity standing oders, on sundays ring road supermarket (no killing moths or putting boiling water on the ants) car wash (also on sundays), no longer afraid of the dark, or midday shadows, nothing so ridiculously teenage, and desperate, nothing so childish at a better pace, slower and more calculated, no chance of escape, now self-employed, concerned (but powerless), an empowered and informed, member of society (pragmatism not idealism), will not cry in public less chance of illness, tires that grip in the wet (shot of baby strapped in back seat), a good memory, still cries at a good film, still kisses with saliva, no longer empty and frantic, like a cat tied to a stick, that’s driven into, frozen winter shit (the ability to laugh at weakness), calm fitter, healthier and more productive, a pig in a cage, on antibiotics.”
Traduzione italiana:
“Più in forma, più felice e sii più produttivo, a proprio agio, non bere troppo, Vai regolarmente in palestra (3 volte alla settimana), vai più d’accordo con i tuoi, con colleghi e i coetanei, rilassati, mangia bene, (basta con il microonde e i grassi saturi),sii un guidatore migliore e paziente, con un’auto più sicura, (il piccolo sorride sul sedile posteriore), non farti paranoie, stai attento agli animali (non mandare mai i ragni giù dal lavandino), rimani in contatto coi vecchi amici (ogni tanto bevici una birra assieme), controlla spesso il tuo conto in banca (morale) (un buco in una parete), ricambia i favori con i favori, sii interessato ma non innamorato, fai carità, fai ordini da evadere, di domenica al supermercato di periferia (non uccidere mai le falene o non versare acqua bollente sulle formiche) lava la macchina (anche questo di domenica), non avere più paura del buio e delle ombre di mezzogiorno, non fare niente di ridicolo e adolescenziale e niente di disperato e niente così infantile, cerca di avere un ritmo migliore, più lento e più calcolato, è impossibile fuggire, libero professionista, preoccupato (ma non capace di agire) un membro della società (sii pragmatico non idealista) non piangere in pubblico, meno possibilità di star male, pneumatici che tengono sul bagnato (istantanea del piccolo sul sedile posteriore) buona memoria, cerca di essere ancora capace di commuoverti per un bel film, bacia ancora con la lingua, non più vuoto e frenetico, come un gatto legato a un bastone infilato nella merda invernale ghiacciata (la tua capacità di ridere delle debolezze), calmo, più in forma, più in salute e più produttivo un maiale ingabbiato, pieno di antibiotici.”
L’album “OK Computer” (da Wikipedia)
In soli due minuti, attraverso un elenco meccanico di ‘normalità’, viene sinteticamente delineata un’atmosfera sconfortante; un ‘lettore automatico’ di testo snocciola, una dopo l’altra, le istruzioni d’uso per essere una persona normale, ma uguale a tutte le altre, anonima. Nella canzone sono descritti i desideri della società industriale, che si sviluppa attorno agli anni Cinquanta del Novecento e che cerca di renderli realtà creando un legame indissolubile (e inconsapevole) con l’uomo.
Il tipo di società di classe che si viene a formare, secondo Marcuse, è completamente sottomesso al principio di prestazione, concetto espresso in Eros e Civiltà (1955): l’essere umano, essendo diventato totalmente dipendente dalla nuova società, quella industriale, incanala ogni propria energia psicofisica in ciò che la maggioranza richiede, trasformando così il fine della vita nel lavoro e nella fatica. L’influenza freudiana è qui particolarmente forte: il filosofo tedesco ne riprende infatti alcuni punti fondamentali, come la ricerca della felicità, ormai repressa, e la ‘diserotizzazione’ del corpo causata, appunto, dalla società, in quanto essa porta alla trasformazione del corpo stesso in un’entità per produrre.
“Fitter, happier, more productive” (Più in forma, più felice e più produttivo), sembra il motto che sta alla base del pensiero filosofico di Marcuse: ogni soggetto deve essere perfettamente integrato nella società, diventando un cittadino modello; deve rientrare nei canoni della vita sana, moralmente corretta, ma soprattutto deve essere produttivo.
Una produttività, però, non costruttiva, ma distruttiva, che porta allo sviluppo inevitabile dell’alienazione con un ‘retrogusto’ marxista: quello stato di scissione, di dipendenza e di auto-estraniazione dei soggetti non solo rispetto al proprio lavoro e alla propria attività ma, soprattutto, rispetto alla propria essenza, che viene negata e incanalata, attraverso il principio di prestazione, in attività produttive e non creative.
Ma questa idea marxista, ripresa dalla scuola di Francoforte e in particolare da Marcuse, ha una variazione sostanziale, in quanto l’alienazione, in questo determinato contesto, non è più qualcosa di strettamente inerente ai rapporti capitalistici di produzione, ma riguarda la società industriale e tecnologica in quanto tale: l’uomo è soltanto un semplice ingranaggio di un sistema enorme che lo sovrasta e di cui deve semplicemente subire il funzionamento.
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