Flame Over – C’è un palazzo in fiamme e chi chiamerai?

Da Videogiochi @ZGiochi
di Danilo "feandie" Iaccio

Il progetto dei Minis di Sony è stato lacunoso in diversi punti, ma ha fatto da apripista a un nuovo approccio del colosso nipponico verso il fenomeno indie che anni fa ha iniziato a dilagare. In questo non popolare e poco vistoso progetto si sono messi in luce diversi talenti che sono riusciti a emergere da questa categoria magari per riproporre il loro titolo sulla più appariscente portatile PS Vita con annessi miglioramenti, riuscendo a farsi scoprire a un pubblico più ampio. In questo discorso rientra sicuramente lo sviluppatore Laughing Jackal che con l’interessante idea di OMG Zombies riuscì a mettersi in luce. Dopo una gestazione un po’ più lunga di quanto preventivato, arriva Flame Over, il loro secondo progetto, in esclusiva PS Vita (è prevista l’uscita nei prossimi mesi anche della versione PS4), che promette di portare l’azione roguelike di un vigile del fuoco sui pannelli OLED o Led. Pronti a spegnere incendi?

TUTTO VA A FUOCO

Nei panni dell’intrepido pompiere, Blaze Carruthers, dovremo correre in soccorso dell’edificio in fiamme Infernal Industries, a Londra, e portare in salvo gli operai intrappolati all’interno nonché gli “immancabili” gatti d’ufficio. Farlo non sarà affatto facile perché le fiamme saranno ostili e si propagheranno in poco tempo se non interverremo con tempestività. L’edificio è alto 16 piani, diviso in quattro piani per reparto che in ordine sono Ufficio, Dirigenza, Laboratorio e Fabbrica. La morte è qui permanente il che significa che una volta passati a miglior vita, bisogna ricominciare la partita daccapo, ripartendo dall’inizio oppure dall’ultimo reparto sbloccato. Il primo difetto di Flame Over si manifesta dopo pochi minuti. L’introduzione alle meccaniche di gioco non è per niente guidata, tutto quello che ci offrono i consigli a schermo sono le indicazioni sui tasti da premere per sparare con l’estintore e la manichetta antincendio. A noi starà attraverso l’esperienza e le utilissime informazioni da leggere durante i caricamenti tra un livello e l’altro, scoprire come utilizzare al meglio il nostro equipaggiamento, che oltre ai due attrezzi di sopra può contare anche su un’ascia per abbattere le porte chiuse e un indicatore a schermo, ovvero un termometro, che ci segnala quando la temperatura nelle nostre vicinanze sta raggiungendo il massimo, pena la perdita di un cuore, sui tre iniziali, della salute.

Insomma l’approccio a Flame Over parte in salita e la struttura da roguelike di certo non facilita le cose in tal senso. Morte permanente e livelli generati casualmente contribuiscono a rendere ruvide le prime sessioni di gioco. La morte in realtà rappresenta un’opportunità non da poco che ci permette di spendere i soldi ottenuti estinguendo le fiamme in utili upgrade (sette in totale) previa acquisizione di monete per sbloccarli che si ottengono come ricompensa da alcuni operai che non lasceranno l’edificio finché non avremmo soddisfatto alcune richieste che si risolvono semplicemente nella raccolta di alcuni oggetti. Solo dopo alcune partite, necessarie a rendere più chiaro il modo di giocare e comperare i primi utili potenziamenti, ingranerà il gioco. La visuale dall’alto ci aiuta nel prendere parzialmente visione di quello che ci attende nella stanza affianco, una mini-mappa a schermo invece ci indica le porte da aprire, le fonti da cui ricaricarci di acqua, la stanza dell’impianto elettrico, che può essere espansa con il tasto Select. Cinque minuti sono il tempo con cui inizia la partita, il lasso di tempo che abbiamo per spegnere le fiamme che avvolgono tutte le stanze, portando possibilmente tutti gli operai e i gatti intrappolati alla via d’uscita e che rispettivamente ci consentono, i primi di guadagnare per ognuno un minuto di tempo extra, i secondi un ulteriore cuoricino fino a un massimo di cinque. Per portarli via dalla stanza basterà avvicinarsi e premere il tasto X, dopodiché vi seguiranno. Strategicamente si può anche scegliere di ordinargli di rimanere fermi in un punto, magari al sicuro in un corridoio, per non perdere tempo e tornare indietro fino alla via d’uscita, stanza in cui tra l’altro è possibile ricaricare completamente il proprio equipaggiamento. Come anticipato alcuni di loro non vi seguiranno finché non avremo svolto l’incarico richiesto, il che spesso e volentieri metterà in seria difficoltà la loro vita; vita che vale la pena salvare visto che vi ricompenserà con del tempo extra ma soprattutto con una importante moneta da conservare o spendere per sbloccare gli upgrade di base che rimangono anche per le partite future.

Flame Over include una simulazione del fuoco che divampa, salta tra oggetti e distrugge l’ambiente circostante rendendo il vostro compito arduo. Per esempio nei primi due reparti è sempre importante andare nella stanza del generatore elettrico per togliere la corrente, evitando così di entrare in stanze piene di elettrodomestici che prendono fuoco in pochissimo tempo e possono essere spenti solo con l’estintore, che ha una velocità di consumo maggiore rispetto al getto d’acqua della manichetta. Importante capire che il fuoco aggredirà noi e gli operai intrappolati solo quando entreremo nella stanza, elemento che semplifica non di poco i nostri ingressi di salvataggio in alcune stanze. A rendere più complicata la situazione oltre alla ripida curva di apprendimento della meccaniche di gioco sovviene la casualità dei livelli generati, che si traduce nell’essere più o meno fortunati nel trovare nelle vicinanze persone da portare in salvo e recuperare tempo prezioso. Infatti Flame Over è una continua corsa contro il tempo: i cinque minuti con cui si inizia la partita possono essere recuperati solo portando in salvo le persone e portando a termine una missione secondaria. Il tempo con cui finiamo un livello sarà lo stesso con cui inizieremo quello successivo. Qualora il livello non fosse completo al suo scadere, sopraggiungerà la morte, quella personificata, che ci inseguirà nel livello per ucciderci al contatto, passando indisturbata attraverso muri e oggetti. Arrivare a questo tipo di situazione non significa game over certo, ma quasi; dipende da quante stanze ancora in fiamme dobbiamo liberare e se abbiamo o meno persone da portare in salvo per recuperare tempo e rimandare l’appuntamento con la morte in un altro momento. Situazione questa che di certo non è ideale e non è facile da affrontare. All’interno dei livelli è presente anche un negoziante da cui spendere i soldi per utili consumabili, come bombe d’acqua, stivali che ci consentono di camminare più velocemente, defibrillatore per rianimare le persone morte, tempo extra e quant’altro. L’uso di questi consumabili lo abbiamo trovato utile solo nelle ore più avanzate di gioco quando ormai alcuni upgrade di base erano stati acquistati, perché eccetto le bombe d’acqua e il tempo extra, i soldi richiesti per prendere gli altri gadget sono tanti.

Flame Over è stato creato usando Unity e presenta una veste grafica cartoonesca molto simpatica, sempre bella da vedere, con ambienti di gioco dettagliati e una fluidità dell’esperienza ottimale. Gli effetti di acqua, agenti vari e fuoco sono più che discreti considerando la natura della produzione. Le tracce jazz sono in linea con l’estetica generale, ma sono poche e ripetitive. Vista la natura del gioco che vi porterà a giocare più e più volte gli stessi reparti per liberare tutti e quattro i piani, questi motivi musicali vi martelleranno in testa pesantemente a lungo andare portandovi in modo naturale ad abbassare il volume.


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