“Why’s it called Pinocchio’s? Are they all liars there?”
She smiled. “No. The owners want to be real boys.”
“Maybe that’s just what they told you.” He winked. “But you can’t trust them because they’re lying.”
“Flat-Out Celeste” è il meraviglioso romanzo compagno di “Flat- Out Love” dell’altrettanto meravigliosa Jessica Park. Ero emozionatissima all’idea di leggere di Celeste, la sorellina del protagonista del primo libro. Sono passati anni nella vita dei protagonisti, ma la Park ha mantenuto lo stesso stile perfetto, la stessa trama ordinata e il facile umorismo spiccio che tanto avevo adorato nella storia che me l’aveva fatta conoscere. E sono felice di affermare che ha creato l’ennesima storia da leggere e rileggere.
Se siete rimasti incantati da Celeste in Flat-Out Love o la incontrate per la prima volta, questo libro è una gioiosa celebrazione delle differenze, parla di combattere guerre private che divampa nelle nostre teste e nei nostri cuori, e – soprattutto – questa è una storia sul primo amore…
Per la senior Celeste Watkins, ogni giorno è un brutale test di coraggio. E Celeste è segnata. Alienata perché troppo intelligente, i suoi discorsi troppo compiti, le sue capacità sociali troppo fuori dalla norma, sembra non avere scelta ma ritirarsi nell’isolamento.
Ma il college potrà renderla libera, giusto? Se può superare questo terribile ultimo anno di liceo, poi forse sarà libera. Se può trovare quella persona capace di lanciarle un’ancora di salvezza, allora forse, solo forse. Justin Milano, al secondo anno del college con il suo set di pazzie, potrebbe essere quella persona che la tira fuori dal suo mondo di solitudine. Per salvarla – questo se lei glielo permettesse. Insieme potrebbero funzionare. Insieme potrebbero salvarsi. E insieme potrebbero anche salvare un’altra coppia – due persone che Celeste sa che sono, assolutamente innamorate.
Quando hai un personaggio preferito temi sempre eventuali sequel o riscritture, perché in un qualche modo hai paura che la tua prima impressione potrebbe essere completamente stravolta. In questo caso la Park mantiene tutte le aspettative e in qualche modo ha settato un libro a parte, con una protagonista davvero meravigliosa. La storia, che come tutte quelle della Park si svolge nell’arco di un anno non è banale, né scontata ma colpisce a fondo. I protagonisti devono affrontare una volta per tutte le loro paure, le loro perdite e i loro meccanismi difensivi per volare verso la felicità. La narrazione è in terza persona ma resta comunque focalizzata su Celeste, protagonista indiscussa della storia. Nonostante sia passato del tempo, anni dagli avvenimenti di “Flat-out love” pure ne resta l’atmosfera e il setting e ci ritroviamo con una Celeste alle prese con l’ultimo anno di high school che deve fare i conti con le sue paure e inquietudini. Celeste ha la parlantina sicura, corredata da un lessico colto e fuori tempo, che sconvolge con le domande più ingenue e i fraintendimenti dovuti al “bitch slap” che confonde con il “batti il cinque” delle vittorie più sconvolgenti. Celeste non è un personaggio come gli altri, è un’eroina dai contorni frastagliati che non si ferma di certo ai soliti cliché delle classiche eroine da young adult. L’insicurezza di Celeste nasce da una perdita che l’ha segnata profondamente e dal suo bisogno spasmodico di scappare da una realtà basata su preconcetti e convinzioni assurde. Celeste sfugge alle logiche del branco e all’uniformità convulsiva di una società che pretende l’omologazione. I ragazzi si vestono tutti alla stessa maniera, con gli stessi accessori, con la stessa intensità. Nessuno si sogna di cambiare le cose. Celeste è fuori dal coro, forse non per scelta, ma ci resta per convinzione. Allora l’accettazione dal gruppo viene per le sue capacità, per le sue competenze, per il suo gettarsi in mezzo alla mischia.
“You know the expression that love makes the world go ‘round? That might be true, but love comes from the way differences interact. How personalities interact. How we bounce off of each other, challenge each other, and how we push and pull. It’s through those tensions that we connect with others and with ourselves. And it’s how we fall in love. Because there is magic in diversity. Without the Celestes, the world wouldn’t go ‘round.”
Non è semplice, ma Celeste vive davvero una trasformazione radicale, che si, si nutre del suo rapporto con Justin, ma in fin dei conti è frutto delle sue scelte e del suo modo di comportarsi. Ho nominato Justin e non posso non parlarne. L’altro grande pilastro del libro, colui che è in grado di rischiarare la vita di Celeste, senza opprimerla, senza coprirla, ma mettendo in luce i suoi punti di forza. Justin è un sophomore al college e casualmente inizia una fitta corrispondenza con Celeste. Mail che illuminano le loro giornate, che mostrano quante cose hanno in comune, quanto in fin dei conti siano vicini. Anche lui segnato dalla vita, da sé stesso, dai suoi limiti e i suoi difetti, in modi che non avrei mai considerato. Justin dalla battuta facile, elucubrazioni mentali arzigogolate e quasi incomprensibili, Justin con il suo sarcasmo, le sue idee strampalate, Justin dal fisico asciutto e il romanticismo spiccio. Justin non è una stampella per Celeste, ma una rampa per darle lo slancio.
“We can only fix ourselves”. He braked at a red light and turned to her. “I was just there to support you while you did that”.
Insomma Justin è un’aggiunta entusiasmante, che dona smalto ad una storia davvero meravigliosa. Le conversazioni con lui sono esilaranti, ma allo stesso tempo inducono alla riflessione, in modi che non si sarebbero mai considerati.
Matt rimane sempre il mio preferito, con le sue magliette da nerd, il suo odio spassionato per qualsiasi evento social, e con la convinzione che l’amore non basta. Il fratello maggiore che ogni ragazza vorrebbe avere, capace davvero di farsi da parte e capire quando invece intervenire al meglio.
L’ambientazione resta quella, Cambridge, la cittadina del Massachusetts dove sorge Harvard, in cui Celeste ha vissuto per quasi tutta la sua vita, con qualche scappatina a San Diego, in California, luoghi magici, con l’oceano, dove studia Justin. Ma ogni luogo è una scoperta, dal negozio di alberi di Natale cosparso di neve, al bar new age. Dalla villa dei genitori di Celeste all’hotel costosissimo. Ogni luogo ha un significato speciale, un passo in più nella scoperta emotiva della nostra protagonista.
Il particolare da non dimenticare? Una felpa rosa…
Una storia intensa, di crescita, di amore, di formazione, di perdono e di scoperta, che segna il passo dello sconvolgimento di una coppia di ragazzi segnati dalla vita ma che non si arrendono, che nonostante tutto ci credono ancora. Perché la nostra vita è più grande dei nostri limiti e dei nostri difetti, ogni passo è una conquista, ogni sogno una speranza, ogni incontro un possibile cambiamento. Un libro, un’esistenza, un amore. Stupendo!
Buona lettura guys!
Volete sapere qualcosa di Jessica Park?
È l’autrice di LEFT DROWNING, il New York Times bestselling FLAT-OUT LOVE (e la FLAT-OUT MATT), e RELATIVELY FAMOUS. Vive nel New Hampshire dove trascorre tantissimo tempo a pensare di rockers e delle loro chitarre, complesse bevande a base di caffeina e vacanze tropicali. Nelle rare occasioni in cui riesce a pensare ad altro, scrive.
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