Flatlandia – Edwin A. Abbott

Da Stormina @sonosololibri

Racconto fantastico a più dimensioni
3.5 out of 5 stars / 4 out of 5 stars

  • Titolo originale: Flatland
  • Anno: 1884
  • Genere: Romanzo fantastico
  • Isbn: 8845909824
  • Casa editrice: Adelphi
  • Pagine: 166
  • Prezzo: 6,00
“Il mondo è una superficie piana come quella di una carta geografica, sulla quale i flatlandesi scivolano senza sovrapporsi. La loro è una società rigidamente gerarchica: la casta più vile è quella delle donne”, semplici righette con sulla punta un occhio, come aghi<; viste dall’altro estremo, le donne diventano invisibili, così che a loro basta rivoltarsi per scomparire. Se un maschio per caso si imbatte nell’invisibile didietro di una donna, può rimanere trafitto, per ciò la legge impone alle femmine l’obbligo di dimenarsi sinuosamente, senza sosta, per evitare incidenti

Se i nostri acuminati Triangoli della Classe Militare sono pericolosi, se ne può facilmente dedurre che le nostre Donne lo sono ancora di più. Perché se un Soldato è un cuneo, una Donna è un ago, essendo per così dire, tutta punta, almeno alle due estremità. Si aggiunga a ciò la sua facoltà di rendersi praticamente invisibile quando vuole, e vi renderete conto che in Flatlandia una Femmina è una creatura con cui c’è assai poco da scherzare.
— pag.41

Flatlandia è una fiaba ambientata in un mondo bidimensionale, in cui un valente quadrato ci guida, obbligandoci quasi a mutare lo sguardo, attraverso un microcosmo in cui gli abitanti riescono a vedersi solo di lato, linee più o meno sfumate a seconda della quantità dei loro lati, dove le gerarchie sociali fanno da padrone, e ogni particolare della vita di un Flatlandese è condizionato da questa particolare condizione spaziale.

Flatlandia è un mondo bidimensionale: è sviluppato su un piano e tutto si basa sul principio della linea, i suoi abitanti sono poligoni regolari (e l’irregolarità è punita o curata) organizzati in una scala gerarchica che prende in considerazione gli angoli: più il poligono è ricco di angoli, più il suo ruolo nella società è importante. Al vertice ci sono i circoli, ovvero poligoni con un numero elevatissimo di angoli. Meno che niente contano le donne, semplici rette, ottuse e pericolosissime nell’incedere tanto che devono accompagnare i propri movimenti con “Il grido di pace”.

Ma un giorno il nostro malcapitato quadrato fa un incontro a dir poco sconvolgente. Nella sua cosa irrompe infatti uno sconosciuto venuto da un altro mondo, Spacelandia, in cui le dimensioni non sono soltanto due, che lo guiderà attraverso vari mondi dimensionali facendogli scoprire le meraviglie dello spazio.

Non si spaventino i lettori che sentono la matematica come una materia ostile, Flatlandia non è un libro sulla matematica, ma un racconto che viene saggiamente usato come base didattica per la matematica. Il ritmo della narrazione non è particolarmente scorrevole. Data l’importanza degli argomenti trattati e l’epoca in cui il libro è stato pubblicato, il 1882, Abbott ritiene infatti necessario spiegare dettagliatamente al lettore tutto ciò che concerne il mondo della Flatlandia, risultando a volte prolisso. Analizzando il contenuto del libro però ci si meraviglia dall’estrema fantasia dell’autore, precursore di una delle più misteriose verità della Matematica 20 anni prima che essa venisse studiata da Einstein. Con buoni spunti nell’allegoria e nella retorica, Flatlandia non contiene solo piccoli e grandi divertissement matematici, ma anche una critica alla società classista, maschilista e misogina della fine dell’800, e un validissimo spunto per aiutare le persone a capire come non sempre il proprio punto di vista sia quello giusto e, soprattutto, come non sia da considerarsi l’unico.

Flatlandia è un libro che si legge in poche ore, corredato di alcune simpatiche immagini disegnate direttamente dall’autore, adatto anche ai bambini in età scolare, piacevole e stravagante.

Trasposizione cinematografiche

Oltre all’edizione dell’Adelphi, che a oggi è la più economica in commercio, esiste un’altra edizione di questo libro targata Bollati Boringheri che include il testo inglese a fronte e un DVD, che contiene il film animato tratto dal libro realizzato dal matematico Michele Emmer con oggetti bi e tridimensionali e, nella parte finale, in animazione computerizzata.

Qualcosa sull’autore

Nato a Londra il 20 dicembre 1838 Edwin Abbott Abbott è stato uno scrittore, teologo e pedagogo britannico.Tra il 1865 e il 1889 ricoprì l’incarico di rettore della City of London School, introducendo varie innovazioni che resero la scuola una delle migliori del tempo. Ripristinò, in particolare, la pronuncia classica del latino, e rese obbligatorio l’insegnamento della chimica per tutti gli studenti.Nel 1889 si ritirò dall’insegnamento attivo per dedicarsi allo studio e alla scrittura. La sua produzione letteraria fu molto intensa (più di quaranta libri) ed eterogenea: spaziò dalle opere teologiche (Philocristus – 1891; Onesimus – 1892) ai manuali scolastici (How to write clearly – 1872; Shakespearian Grammar – 1870), alle biografie (quella di Francis Bacon è del 1885), sino all’opera per cui oggi è maggiormente noto, Flatlandia, pubblicata anonima nel 1882.