Si può osservare come nella Vienna di quegli anni circolassero alcune favole magiche in cui figuravano strumenti musicali dalle virtù trascendentali; Kaspar der Fagottist di Wenzel Müller e Lulu o il Flauto Magico, attribuita a Christoph Martin Wieland, ma accertata essere opera di August Jacob .
Per quanto riguarda il Flauto Magico ( Die Zauberflöte) di Mozart, sono tanti i simboli disseminati all’interno dell’opera: il serpente, simbolo tanto della tentazione quanto dell’iniziazione femminile; l’acqua catartica, la musica come mezzo di affascinazione che fa di Tamino una sorta di Orfeo che, alle qualità canore sostituisce quelle di strumentista; la presenza del numero 3, che nella numerologia assume il significato di compiutezza maschile nell’ assumere in se la potenza generatrice e quella di congiunzione carnale.
3 sono le dame come 3 i geni fanciulli, 3 le prove, 3 i templi collegati, nella trama, alle prove, ma simboleggianti le 3 religioni monoteiste.
Quanto all’ambientazione nell’antico Egitto, essa era frequente nell’Europa massonica del ’700, vuoi perchè l’ Ordine del Mattone cercava di attribuirsi radici storico-culturali che precedessero l’avvento della Cristianità, vuoi ancora perchè il simbolo della civiltà del Nilo era rappresentato da quelle piramidi la cui proiezione laterale è rappresentata dal triangolo che rimanda al compasso massonico, e la cui maestosità, masso su masso, sembrava rappresentare alla perfezione il mito muratorio.
La meta della purificazione e la conquista della luce rappresentano il messaggio principale che Die Zauberflöte lascia allo spettatore, la sconfitta delle tenebre attraverso l’elevazione dell’individuo che affronta e supera le prove, ma vi si rappresenta anche la consolazione dei “mediocri” che, come Papageno, non avranno l’amore di un principessa e la luminosità di un tempio/reggia, ma nella gioia si ameranno, l’amore non esige la grandezza dagli uomini esso la contiene e attende di donarla nella forma della passione sincera, a chi in esso sa scorgerla e da esso ha la perseveranza di attenderla.
Il Flauto Magico di Mozart andrà il scena al Teatro Lirico di Cagliari Venerdì 30 maggio alle 20.30 (turno A), per la Stagione lirica e di balletto 2014.
L’allestimento dell’opera è quello del Teatro Regio di Torino che risale ad una produzione originale del Teatro Massimo di Palermo ed è firmato, da Roberto Andò, regista palermitano.
Protagonisti dell’opera sono giovani ed affermati cantanti che si alternano nelle recite quali:Bjarni Thor Kristinsson (30, 1, 4, 6, 8)/Aleksandar Stefanoski (28, 31, 3, 5) (Sarastro),Bernhard Berchtold (30, 1, 4, 6)/Marcel Reijans (28, 31, 3, 5,
Verrà replicato: sabato 31 maggio alle 19 (turno G), domenica 1 giugno alle 17 (turno D), martedì 3 giugno alle 20.30 (turno F), mercoledì 4 giugno alle 20.30 (turno B), giovedì 5 giugno alle 11 (ragazzi all’opera), venerdì 6 giugno alle 20.30 (turno C), domenica 8 giugno alle 17 (turno E).
Dirigerà l’orchestra del teatro Lirico il giovane maestro Christopher Franklin, il coro è diretto da Marco Faelli.