L’altra sera a Servizio Pubblico di Michele Santoro era presente Flavio Briatore il quale si è reso protagonista insieme a Luisella Costamagna, Marco Travaglio e Luigi Zingales di una querelle sul suo passato, in particolare di come ha risolto problemi che ha avuto in passato con la giustizia.
Mentre Briatore “puntava” sul fatto che egli da tempo ha risolto i suoi problemi con la giustizia e che ora offre lavoro a tantissime persone, Travaglio, Costamagna e Zingales erano “imperterriti” nel sostenere che egli ha risolto i suoi “problemi” andando via dall’Italia “latitando”.
Il caso suddetto come tanti altri casi della politica e della società italiana è un chiaro esempio della “furberia” di tanti personaggi che poi “riescono” nella società, chi più e chi meno.
Una furberia, un modo di condurre la politica e gli affari che sembra essere spesso al di sopra della legge e della morale.
Certamente Briatore ha risolto i suoi problemi con la giustizia ma va “osservato” anche il modo con cui li ha risolti….Egli dal punto di vista legale ha risolto, ma dal punto di vista morale ed etico?
Come già detto il caso Briatore non è l’unico, basta pensare al collega e amico Silvio Berlusconi.
Briatore nella puntata di Servizio Pubblico ha anche definito “maestrina” Luisella Costamagna attaccando anche Marco Travaglio: il suo “essere intoccabile” è stato violato ed egli si è difeso.
Infatti tanti personaggi della politica e della società italiana sembrano “inattaccabili e intoccabili”.
E fare polemica contro di loro, attaccarli o nel peggiore dei casi “mandarli in tribunale”, come spesso è avvenuto ed avviene per l’ex premier Berlusconi, non è “giustizialismo”. Briatore, Berlusconi e tanti altri non sono intoccabili e inattaccabili e “attaccarli” non è giustizialismo.
Un ultima cosa sul fatto che Briatore si difendeva affermando che ha dato lavoro a tantissime persone: ebbene questo non lo assolve “moralmente” da come ha risolto i suoi problemi con la giustizia .