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Flavio Parenti e Micaela Ramazzotti in "Un Matrimonio" di Pupi Avati, da stasera in prima visione su Rai 1

Creato il 29 dicembre 2013 da Nicoladki @NicolaRaiano
Un viaggio nei grandi sentimenti. Quella che Pupi Avati narra nella serie televisiva, “Un matrimonio” è una storia appassionante, “intima”, che ricostruisce i tasselli delle sue radici, attraverso il racconto non di una famiglia qualunque, ma della sua. Tutto ha inizio nel 1948, sulle rive del fiume Reno, nel bolognese. Due ragazzi, appartenenti a contesti sociali diversi, si incontrano e subito si innamorano. Lui è Carlo Dagnini (Flavio Parenti), un giovane benestante, figlio di un commerciante scommettitore assiduo alle corse di cavalli; lei è Francesca Osti (Micaela Ramazzotti), una ragazza di umili origini, figlia di un operaio ed ex emigrante. Nonostante la disapprovazione delle rispettive famiglie si fidanzano, si sposano, mettono al mondo due bambini, Angelo (Alessandro Sperduti) e Alberto (Matteo Leoni), scelgono di adottare una bambina paraplegica, Anna Paola (Viola Sartoretto), e diventano nonni. Non tutte rose e fiori però. Attraversano insieme mezzo secolo, superando le iniziali difficoltà economiche, le inquietudini dei figli che crescono, le disillusioni e la miopia che la lunga vita a due porta con sé, fino a separarsi. Per poi ritrovarsi, scegliersi di nuovo e stare l’uno accanto all’altra per sempre.
“Un matrimonio”, una produzione Rai Fiction, prodotta da Antonio Avati per Duea Film. La regia e il soggetto sono di Pupi Avati che firma anche la sceneggiatura con Tommaso Avati e Claudio Piersanti. Con Micaela Ramazzotti e Flavio Parenti nel cast anche Andrea Roncato, Valeria Fabrizi, Katia Ricciarelli nel ruolo di Zia Amabile, Mariella Valentini, Ettore Bassi, Corrado Tedeschi e con la partecipazione straordinaria di Christian De Sica. La colonna sonora è di Riz Ortolani.
Sei puntate in onda da domenica 29 dicembre, in prima serata su Rai 1. Sullo sfondo della storia, scorrono alcuni eventi della cronaca dell’Italia della seconda metà del Novecento, ricostruita grazie al repertorio delle Teche Rai (l’avvento della tv, per esempio, il referendum sul divorzio, il rapimento di Aldo Moro, la strage di Bologna).
«Nove anni fa, il 27 giugno del 2004, mia moglie ed io, abbiamo festeggiato quarant’anni di matrimonio - racconta Pupi Avati -. Al termine della colazione, nel sole della campagna umbra, guardavo incredulo i nostri figli, i tanti nipoti, i miei fratelli, ognuno di loro tassello di un grande insieme che è la nostra famiglia. Com’era stato possibile che quella ragazzina della quale mi innamorai a prima vista, si fosse tradotta nella donna che mi sarebbe stata accanto in un percorso così lungo? Che cosa aveva fatto sì che due esseri umani provenienti da ambiti sociali e culturali così difformi abbiano condiviso gran parte della loro vita? Cosa ci aveva aiutati a superare le tante burrasche? Quale collante aveva fatto sì che una mia fuga o una sua, non si sia conclusa con una definitiva separazione ma sempre con un ritorno? Com’è stato possibile che lei sia diventata l’essere umano che pur nelle quotidiane insofferenze mi è più indispensabile? Quale misterioso intuito mi aveva guidato nel decidere che lei e nessun’altra delle tante ragazze dei tempi della jazz band dovesse essere la donna della mia vita? È a queste domande che ho cercato di dare una risposta con un film, lungo seicento minuti (definirlo fiction mi pare rinunciatario), che narra la storia di un matrimonio. Dal primo momento in cui i due protagonisti della vicenda si incontrano per concludersi con la celebrazione delle nozze d’oro. Cinquant’anni di vita di una famiglia Bolognese, dal primo dopoguerra al presente. Oggi le storie televisive o cinematografiche che riguardano la famiglia ne privilegiano le dissonanze. La storia di mezzo secolo del nostro Paese narrata attraverso un matrimonio che “regge” è quanto di più in controtendenza si possa proporre. Mi apparve già da quel primo momento in cui la immaginai, nel salutare i miei cari sul cancello di casa, un bel pretesto, soprattutto una bella provocazione. Così si è insinuata in me l’idea di poterla proporre alla televisione. Non è stato semplice individuare al di là della scrivania chi fosse disposto a entusiasmarsi a una storia così in controtendenza. Sono trascorsi molti anni e poi il miracolo: l’incontro con un gruppo di funzionari di Rai Fiction davvero entusiasti del progetto. È grazie a loro che mi sono trovato nell’opportunità straordinaria di poter recuperare, nella sua sontuosità, gran parte della nostra aneddotica familiare, costringendo zie, cugine, amici a frugare cassetti e bauli in cerca di fotografie, lettere, certificati anagrafici. Qualunque documento potesse aiutarci a ricostruire una vicenda così ampia. Nello scriverla, senza quella cautela produttiva che mio fratello Antonio avrebbe giustamente auspicato, ci siamo accorti di aver messo in campo ben 259 personaggi. Un cast vastissimo e tutto straordinario. È infatti ai tantissimi attori che mi hanno accompagnato in questo viaggio emotivamente fantastico che intendo dedicare questa storia. In così tanti anni di cinema non mi era mai capitato di arrivare all’ultimo giorno di riprese percependo in ognuno di loro una commozione così forte. In ognuno di loro l’identificazione con il personaggio che interpretava si era fatta misteriosa, inestricabile. Nel lasciare per l’ultima volta in camerino il loro costume non si sarebbero liberati così facilmente di quella zia Lilliana o di quel nonno Sisto ai quali avevano dato così tanto e dai quali avevano così tanto ricevuto».

PRIMA PUNTATAAnna Paola Dagnini (Antonella Ferrari), quarantenne psichiatra bolognese, ha organizzato la festa per le nozze d’oro di Carlo e Francesca, i suoi genitori adottivi. La cerimonia è il pretesto che le consente d’iniziare a raccontare la storia del matrimonio di suo padre e sua madre, da quando si conobbero, cinquanta anni prima, fino ai nostri giorni. Carlo (Flavio Parenti) e Francesca (Micaela Ramazzotti) s’incontrano a Sasso Marconi, sulle rive del fiume Reno, nell'estate del 1948. Lei, figlia di operai, s’innamora perdutamente del bello e aristocratico Carlo Dagnini nonostante la relazione casta e traballante con Joseph (Maximilian Dirr), ragazzo svizzero, futuro violinista, in vacanza in Italia. Anche Carlo è impegnato: è infatti fidanzato con l’elegante e ricca Valeria Zabban (Chiara Ricci) che lo ospita nella sua villa. Tornati di corsa a Bologna (anche a causa dei disordini legati all’attentato a Togliatti), i due si perdono di vista: Carlo continua a vedere Valeria e Francesca a subire passivamente la corte di Joseph che da Losanna le scrive lettere d’amore. Il caso vuole che i due si incontrino nuovamente quando Francesca viene assunta come commessa nel negozio di camicie che solo in un secondo momento scopre appartenere al padre di Carlo, Pippo Dagnini (Christian De Sica). Il rapporto fra loro si stringe quando Pippo Dagnini muore lasciando moglie e figli in un mare di debiti. Francesca è la sola a rimanere accanto a Carlo. Lo sostiene, lo incoraggia e lo aiuta come può nel difficile passaggio del fallimento della camiceria familiare. La loro vicinanza viene però interrotta da Joseph che arriva a Bologna e la invita a seguirlo a Losanna per farle conoscere sua madre. Francesca accetta, soprattutto per non deludere le speranze dei suoi genitori, ma alla fine non riesce a mantenere la promessa: lei desidera restare a Bologna per non perdere Carlo. Joseph è costretto così a fare rientro in Svizzera da solo.
SECONDA PUNTATAIl legame tra Francesca e Carlo diventa ancora più stretto quando Medea Dagnini (Mariella Valentini) muore, logorata dalla perdita improvvisa del marito al quale era molto legata. Carlo, privato anche dell'affetto materno, con due sorelle (Isabela Aldovini e Marta Iagatti) e un’anziana zia (Gisella Sofio) da mantenere, si rende conto del valore e dell’importanza che Francesca ha nella sua vita: lascia definitivamente Valeria e si fidanza con quella ragazza così diversa, così innamorata di lui. Dopo non molto tempo le chiede di sposarlo. Lei è felice come non era mai stata, anche se teme la reazione della sua famiglia, così differente da quella di Carlo, per ceto e per militanza politica. La madre di Francesca (Valeria Fabrizi), il padre (Andrea Roncato), di fede socialista, e Taddeo (Francesco Brandi), il fratello aspirante giornalista e fervente comunista, reagiscono freddamente all’idea che la ragazza possa legarsi a un borghese democristiano, rampollo della buona società e per giunta squattrinato. I due innamorati sono così costretti a rinviare il loro sogno. Mentre Francesca inizia a lavorare come centralinista alla Timo, Carlo conosce Lele (Jacopo Maria Bicocchi), commesso in un negozio di antiquario, col quale decide di entrare in affari e girare la provincia in cerca di oggetti d’arte da comprare e rivendere. Le prime piccole soddisfazioni economiche legate ai due nuovi impieghi, riempiono i giovani di fiducia e ottimismo, tanto da indurli ad affrontare nuovamente i genitori di Francesca. E questa volta non incontrano ostacoli. Il matrimonio viene celebrato nella chiesa di San Giuseppe a Bologna e il pranzo è allestito semplicemente in un garage. Carlo e Francesca sono finalmente marito e moglie. Ma la loro felicità viene messa a dura prova dalle intemperanze di Taddeo: ubriaco aggredisce il cognato per le sue posizioni politiche. Dall’altra parte del tavolo, anche Laura, sorella di Carlo e fidanzata di Tini (Andrea Santonastaso), un bancario con l’ossessione del ping pong, sembra non essere d’accordo su quell’unione: secondo lei, Carlo meritava di più.
TERZA PUNTATALa terza puntata si apre con la grande nevicata del 1956. Bologna è bloccata e molti spalatori si danno da fare per liberare le strade principali dalla neve. Francesca affronta i suoi primi problemi con le sorelle di Carlo. A criticarla è soprattutto Laura. Non approva, per esempio, il suo modo semplice di vestire. “Sei la signora Dagnini adesso!” le ricorda. Le differenze di classe iniziano a farsi sentire, anche se Francesca è l’unica a portare in casa uno stipendio; è l’unica a occuparsi della vecchia zia e della casa dove vivono tutti insieme. Carlo lo ricorda a Laura difendendo amorevolmente sua moglie. Liliana, l’altra sorella di Carlo, conosce l’avvocato Masetti (Enrico Salimbeni) che appare fin da subito innamoratissimo di lei. Taddeo si è trasferito a Roma in cerca di fortuna come giornalista. Si aggira per la città alla ricerca di un posto per dormire, ma non avendo molti soldi finisce all’Eca, l’istituzione che ospita poveri e sbandati. Dopo una lunga ricerca, trova per fortuna una sistemazione comoda al centro di Roma presso un prete malaticcio, don Ricci (Remo Remotti). Ma per mantenersi, oltre alle collaborazioni giornalistiche deve fare il lavapiatti. E sulla scia dei fatti d’Ungheria, entra in conflitto con il suo partito e con l’idea stessa di comunismo. A Bologna, intanto, Carlo fa finalmente il suo primo affare: scova un Fattori in un magazzino. L’eccezionale vendita di quel quadro a un collezionista, con l’aiuto del socio Lele, migliora le finanze della famiglia Dagnini, soprattutto ora che Francesca è in attesa del primo figlio. Angelo nasce nell’estate del 1956. E’ un grande evento per tutti, anche per i genitori di Francesca che reputano comunque da incoscienti mettere al mondo un figlio se prima non si ha una concreta stabilità economica. Quando Angelo ha un anno e mezzo Francesca resta incinta di nuovo: le sorelle di Carlo e la mamma di Francesca restano senza parole. Secondo loro bisognava aspettare. Tini chiede, dopo molte esitazioni, la mano di Laura. Lei non lo sa, ma a fargli rompere gli indugi, oltre all'affetto che il giovane prova per lei, è certamente la recentissima approvazione in Parlamento della legge Merlin. È infatti il 20 febbraio del 1958 quando bussa alla sua porta nel pieno della notte per farle la sua proposta di matrimonio.
QUARTA PUNTATAAlberto, il secondogenito, è appena nato. Tini e Laura si sposano e Taddeo a Roma frequenta Cecilia (Lucia Loffredo), un’attrice (un’umile comparsa in realtà) della quale intimamente si innamora. Carlo scopre casualmente che l’avvocato Masetti, fidanzato della sorella Lilliana, è sposato con la figlia di un industriale. Sconvolto, lo invita con determinazione a sparire dalla circolazione. L’omicidio di John Fitzgerald Kennedy a Dallas, il 22 novembre 1963, segna l’atmosfera di questo periodo. E Taddeo, a Roma, sempre più preso da Cecilia, segue da cronista l’attentato che ha sconvolto il mondo intero. In casa Dagnini arriva Anna Paola, la bambina conosciuta in un orfanotrofio alle porte di Bologna che Carlo e Francesca decidono di adottare. Una scelta che all’inizio spaventa sia gli altri componenti della famiglia Dagnini, sia i genitori di Francesca. Ma al primo incontro con la piccola Anna Paola “che non sa camminare”, come giocosamente e teneramente ripetono i due fratellini, ogni timore viene dimenticato. In casa tutto è più semplice di un tempo, c’è benessere e serenità. Carlo e Francesca acquistano l’appartamento dove ha sempre vissuto la famiglia Dagnini e lo ristrutturano, sbalordendo per il lusso i genitori di Francesca. E’ qui che si festeggia la prima comunione dei bambini. Tra i tanti invitati c’è anche Valeria, la ex fidanzata di Carlo rivista per caso a Milano dopo tanto tempo. Francesca ne è ancora terribilmente gelosa. Al punto che incontrandola pochi giorni dopo Francesca d’istinto la avverte: “Stai lontana da mio marito!”. Pentendosi subito dopo, mentre lo confessa a Carlo. A Roma Taddeo continua la sua relazione con l’attrice, nonostante il matrimonio di Cecilia con un piccolo sedicente produttore che la illude sulla sua carriera. Nel frattempo, i ragazzi Dagnini sono cresciuti. Angelo (Alessandro Sperduti), sensibile e inquieto, non studia, beve, fuma e inizia a frequentare un gruppo di sfaccendati. Carlo lo scopre ed entra in conflitto con lui. Francesca chiede al marito di non accusarlo, ma di parlare con lui: “è più debole dell’altro”. E Carlo lo fa: per dimostrargli la sua fiducia gli regala anche la tanto desiderata batteria che permette al ragazzo di far parte di un gruppo rock che un discografico nota subito. Alberto (Matteo Leoni) invece è decisamente un bravo ragazzo. Studente modello, si fidanza con Elvira (Chiara Basile Fasolo) che frequenta con lui i boy scout. Qui conosce anche Luigi Baietti, con cui stringe una profonda amicizia e del quale Anna Paola s’innamora subito. Non sa però come farglielo capire. Alla fine decide di scrivergli una lettera che affida ad Alberto affinché gliela dia durante l'escursione in montagna che i due amici stanno per fare insieme. Ma Alberto non riesce a consegnare quella lettera. Luigi cade accidentalmente in un burrone e muore.
QUINTA PUNTATAMentre a Bologna Angelo viene fatto fuori dal gruppo musicale, a Roma Taddeo, ormai assunto dal giornale, comincia ad avere problemi con Cecilia, che è disposta a tutto pur di sfondare nel mondo del cinema. Oltre a questo, il marito, sedicente produttore, viene arrestato per truffa e lei si ritrova senza più nulla, senza nemmeno una casa. Taddeo si offre subito di ospitarla. Angelo, sempre più amareggiato e arrabbiato per il fallimento del suo sogno musicale, fa amicizia con Mario (Andrea Montovoli), col quale inizia a condividere una passione smodata per alcol e scorribande notturne. A peggiorare le cose arrivano la bocciatura all'esame di maturità e la delusione sentimentale con Roberta (Margherita Laterza), compagna di scuola che Angelo ama senza essere minimamente ricambiato. I suoi problemi si ripercuotono inevitabilmente sui genitori: tra Carlo e Francesca si fanno sempre più evidenti le incomprensioni e le difficoltà di comunicazione. Tutto precipita quando Angelo, dopo la seconda bocciatura, scappa di casa. Sono gli anni degli scioperi, delle manifestazioni studentesche, del terrorismo. Taddeo ottiene grandi soddisfazioni professionali pubblicando un pezzo sul rapimento di Aldo Moro che gli procura la stima del direttore. Ma i problemi con Cecilia non accennano a diminuire. Una notte, di ritorno dall'ennesima cena di lavoro, la ragazza non lo trova a casa. Taddeo è tornato a Bologna perché il padre è gravemente malato. Dopo varie ricerche e attese strazianti, Anna Paola riconosce Angelo in una foto sul giornale, ritratto insieme a un gruppo di contestatori caricati dalla Polizia. Il ragazzo è stato arrestato ed è trattenuto in Questura. Carlo e Francesca si precipitano da lui. Riescono a impietosire il giudice e a riportare il loro ragazzo a casa. Nella sua città natale, Taddeo ha ritrovato la sua famiglia. Ha riabbracciato il padre che trascorre i suoi ultimi mesi di vita nell’eroica lettura dei Promessi Sposi: “nessun operaio dell’Arsenale lo ha mai fatto”. Taddeo decide però di dare un’altra svolta radicale alla sua vita partendo come volontario insieme ad una associazione no profit che aiuta i bambini bisognosi del Brasile, lo stesso paese in cui suo padre è emigrato da giovane.
SESTA PUNTATAL’ultima puntata si apre con l’annuncio del matrimonio di Alberto (Giorgio Borghetti) ed Elvira (Silvia Kaminski). Tutta la famiglia riunita intorno alla grande tavolata brinda al gioioso evento che avverrà l’anno successivo. Carlo ha molti impegni di lavoro. Sta anche ristrutturando insieme a Lele il grande spazio che diventerà una bellissima galleria; una galleria che gestiranno insieme a Bea Ardigò (Silvia Degrandi), esperta d’arte milanese arrivata a Bologna dopo il suo divorzio. Carlo resta colpito sin da subito da lei, è attratto da quella donna così diversa da Francesca. Francesca attraversa un momento difficile: ha perso il padre (Sisto è morto dopo essere riuscito a leggere fino all’ultima pagina dei Promessi Sposi) e del rapporto con Carlo ha capito che l’amore che lei prova non può bastare per due. Ma nonostante questa consapevolezza le scatta un’istintiva gelosia per Bea, ancor prima di scoprire che Carlo la tradisce proprio con lei (cosa che avviene il giorno della strage alla stazione di Bologna, nell’agosto del 1980). Francesca ferita e delusa, chiede al marito di andare via di casa. Carlo allora convoca i figli per comunicare apertamente la sua relazione con Bea e la conseguente separazione dalla madre. Francesca si sforza di non far pesare su Angelo, Alberto e Anna Paola il suo dolore. Segue con affetto e partecipazione le loro vicende, il loro diventare grandi. Angelo però, che comincia ad avere qualche soddisfazione personale dall’avvio di un avanzato studio di registrazione, decide di andare dal padre in galleria. Gli dice solo “Ci manchi” e va via, lasciando Carlo spiazzato e con un improvviso desiderio di famiglia. Carlo chiama Francesca e le chiede un appuntamento. C’è un grande fermento in casa: Anna Paola sostiene la madre chiamandola in continuazione dalla facoltà di Medicina. Lilliana è in grande agitazione; ha disapprovato il fratello pubblicamente ma allo stesso tempo desidera che ritorni. E Francesca, naturalmente, è nervosissima. Quando Carlo e Francesca si ritrovano sulla porta di casa, nella casa in cui hanno condiviso gli anni più felici, si abbracciano e quell’abbraccio è una promessa d’amore. Carlo si ricongiunge alla sua famiglia. Angelo (Ettore Bassi), durante una riunione di lavoro, incontra Roberta (Giorgia Sinicorni), la compagna di scuola di cui è stato innamorato per tutta l'adolescenza. Ora è sposata con un suo cliente. Si riaccende qualcosa. Quando poco tempo dopo si rincontrano, Roberta ha divorziato. I due iniziano a frequentarsi e Angelo può finalmente coronare il suo sogno sposando la donna che in fondo ama da sempre. Nel 1992 Anna Paola si specializza in psicoterapia e apre un suo ambulatorio. L’Italia è a lutto per la strage di Capaci. Pietro (Massimo Cagnina), il suo primo paziente, è simpatico, strano, sessualmente ambiguo. Conclusa la terapia il rapporto tra Anna Paola e Pietro si trasforma in un’amorevole amicizia, una relazione aperta di sostegno reciproco. È Anna Paola a suggerire ai genitori di festeggiare i loro cinquant’anni di matrimonio con una messa e una festa. Iniziano così i preparativi. Cercando tra le vecchie cose di famiglia nascoste in soffitta, Anna Paola trova la lettera che da ragazza aveva scritto a Luigi, il ragazzo morto in montagna tanti anni prima, lettera che il fratello le aveva detto, per non ferirla ulteriormente, di aver consegnato all’amico. 2005, le nozze d’oro. Appaiono tutti i protagonisti della nostra storia. La puntata si chiude a Sasso Marconi, sulle rive del Reno. Lì dove il racconto della storia d’amore tra Carlo e Francesca ha avuto inizio.

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