Fliegen nach Berlin

Creato il 10 novembre 2014 da Sandalialsole

In partenza di nuovo (sì, anche con questo blog, abbandonato per una serie di corcostanze che è sicuramente un po' lungo e tedioso raccontare), questa sera mi attende Berlino.
Un po' mi sento sciocca: aver spostato la partenza il più tardi possibile oggi, per ottimizzare il lavoro qui e quello che per due giorni mi terrà ancorata all'ombra (!!!) dei tigli, quando fossi stata un po' più furba avrei potuto fare in modo di arrivare ieri e godermi la ricorrenza.
Che me lo ricordo bene quell'anno, e non solo perché il primo del nostro matrimonio. Ma la primavera di Piazza Tienammen e poi il Muro che crollava sotto i colpi di piccone, sono immagini che difficilmente uno si scorda.
E leggevo ieri in rete alcune considerazioni sul fatto delle conseguenze di questa caduta, in termini di affermazione di un "certo" capitalismo e di facilitazione verso la consacrazione di un "certo" tipo di economia. Ma non mi convincono.
Perché negli anni, i tanti incontri con chi a Berlino Est viveva non hanno fatto che confermarmi nella convinzione che nessun muro è buono. Mai. E nemmeno quello lo era.
E tra le tante immagini che la rete ha riportato in queste ore, questa è quella che mi piace di più. Perché la storia va raccontata e va ricordata. Partendo dai piccoli e dalle rose infilate nella fessura in un muro che non c'è più.

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