Un paio di settimane fa vi abbiamo parlato dell’indagine condotta da Il Giornale dell’Arte e The Art Newspaper in merito ai musei più visitati al mondo nell’anno 2013, secondo la quale l’Italia ha ottenuto un risultato tutt’altro che positivo, non presentando alcun sito museale nella Top Ten, mentre ad esempio il British Museum ha fatto incassi record mettendo in esposizione i reperti che Pompei gli ha prestato. Il Ministro alla Cultura, Dario Franceschini, si è limitato a sottolineare come sia assurdo paragonare l’enormità del Louvre e di Parigi con la Galleria degli Uffizi e la piccola Firenze, dimenticando ad esempio che anche l’Italia ha una capitale, oltre a una città grande come Napoli che pure è fittamente disseminata di musei e tesori, soprattutto nei sotterranei, che potrebbero ben riempire un certo numero di altri musei.
Poiché posso affermare di conoscere abbastanza approfonditamente soltanto la realtà napoletana, intesa in modo da comprendere la provincia, posso parlare soltanto di questa, e a mio avviso le potenzialità per fare molto meglio rispetto ad adesso ci sono. Pompei ha registrato nel 2013 circa due milioni e mezzo di visitatori, la Grotta Azzurra è il primo sito naturalistico d’Italia, la Penisola Sorrentina e la Costiera Amalfitana sono sempre piene di turisti, la Reggia di Caserta è uno dei gioielli più invidiati al mondo, Napoli si sta riprendendo in modo eccellente dal punto di vista turistico, e non dobbiamo dimenticare, cito solo i più importanti, Herculaneum, la Reggia di Portici, il Miglio d’Oro: si tratta di beni disseminati, è vero, al contrario di quanto accade a Parigi e Londra, ma possiamo dire che siano ben collegati tra loro? Possiamo dire che esistono info points adeguati per i visitatori? Possiamo dire che le istituzioni abbiano predisposto un sito con tutte le informazioni utili ai potenziali turisti?
Una considerazione va fatta: Napoli si trova al centro di quest’area ad elevatissima concentrazione di beni culturali e paesaggistici, quindi tutto il flusso di visitatori dovrebbe passare attraverso di essa – Napoli è grande, ha l’aeroporto, una grande stazione ferroviaria, il porto, gli alberghi, le attrazioni. Perché Partenope non dovrebbe aspirare a essere una delle città più visitate al mondo? Perché non entrare nell’ordine di idee di puntare maggiormente su Napoli, potenziando le infrastrutture, facendo campagne pubblicitarie positive e non diffamatorie, invece che soltanto su Firenze e Roma? Napoli inoltre può essere il punto di partenza per giungere alle altre città d’arte del Sud peninsulare (un discorso diverso, a mio avviso, deve essere condotto per la Sicilia).
Restiamo a Napoli, della quale, possiamo dire, i musei più importanti sono quello Archeologico e quello di Capodimonte. Tra i due non c’è moltissima distanza, due chilometri e mezzo (meno dei tre di lunghezza del parco della Reggia di Caserta), ma di autobus se ne vedono pochissimi e i turisti non possono colmare la distanza tra di essi a piedi: cosa fanno allora? Rinunciano ad andare a Capodimonte. Altro esempio: Al Monte di Misericordia si trova un Caravaggio, i napoletani non lo sanno ma i turisti sì, però sapete cosa succede? Ammesso che riescano a trovare le indicazioni giuste per arrivarci, spesso non possono entrarci perché chiude troppo presto o giungono lì il giorno di chiusura. Non parliamo poi del traffico, spesso causato da auto ferme che restringono la carreggiata, con i vigili urbani che raramente si vedono se non nei bar, o che si mettono in un punto tranquillo della città, a chiacchierare tra di loro per ore. Il trasporto pubblico è un po’ migliorato, con l’apertura della stazione della metropolitana Garibaldi della Linea 1, ma resta debole, deficitario, confusionario. Il turista che si trova a Napoli e deve raggiungere i vari siti, così, si trova spaesato nella giungla urbana, e spesso non riesce neppure ad attraversare la strada sulle strisce pedonali se qualcuno non lo aiuta.
Viviamo dunque in un territorio che può vantare un numero di siti, museali e paesaggistici, ipoteticamente capace di generare un flusso turistico imponente, ma tantissimi sono i problemi: lo Stato invece di aiutarci le pensa tutte pur di bastonarci, gli enti locali sono assenti o peggio senza un soldo, non si riescono a fare una campagna pubblicitaria e un circuito turistico, chi deve sorvegliare non lo fa e i Napoletani, quando si trovano alla guida di un’auto o di una moto, diventano irriconoscibili. Nonostante questo, Napoli si sta riprendendo e turisti vengono e se ne innamorano: quando la ameremo, davvero, anche noi?