Non sappiamo se in questo caso si tratti del metodo Assange, sta di fatto che dopo 40 anni di politica e di potere in Francia, Strauss Kahn arriva al Fondo monetario internazionale e prima capita il caso della segretaria, poi quello della cameriera. Ed è strano, perché un uomo nella sua posizione non avrebbe difficoltà a trovare persone consenzienti e consenzienti persino a far finta di non esserlo. In Italia lo sappiamo forse meglio che altrove.
E allora, se fosse tutto vero, come si spiega? Evidentemente la direzione del Fmi deve dare una sensazione di onnipotenza e di impunità straordinario. Cosa del resto non così strana: il Fondo monetario internazionale, non si comporta diversamente con le popolazioni e i Paesi, la sua è una lunga storia di molestie e di stupri economici.
Forse la cosa si spiega così, con l’atmosfera pervasiva di prepotenza, di sacrifici imposti e di “consigli” a cui non si può dire di no, anche se spesso comportano la rovina di milioni di persone come è accaduto nella crisi asiatica di fine anni ’90. E se cameriere e segretarie, insieme a tutti gli altri lavoratori, sentono sulla loro pelle le conseguenze di queste molestie economiche, ma vengono anche convinte che è giusto così, perché non dare a quella pelle un significato meno metaforico?
In quelle posizioni non hai nemmeno bisogno di tenere in piedi il velo di maia del benessere dei cittadini o la dignità del lavoro, sei lì a difendere il denaro in sé e dunque anche chi lo detiene e lo inventa in maniera che siano poi gli altri a dargli un valore. Quindi possono facilmente cadere anche i veli dei rapporti interpersonali. Comprese le mutande.