Anche quest'anno si è svolto a Novoli (Lecce) l'imperdibile appuntamento della Fòcara (mi raccomando l'accento sulla "ò" che io continuo a sbagliare...grazie al mio accento romano...), evento dove sono stata ospite, ho già cominciato a parlarne con i tanti comunicati stampa inseriti qui nel blog a partire da fine dicembre 2013 (per i comunicati stampa ringrazio l'ufficio stampa dell'Agenzia Freelance di Siena) e in altri 2 post inerenti ai 3 giorni che ho trascorso in Puglia: a Lecce, dove ho visitato la città, e a Novoli per la partecipazione a #Penne al dente, la gara di cucina organizzata all'interno del tendone proprio di fronte alla Fòcara, alla quale anche io ho partecipato con questa ricetta: i maccheroncini cavati a mano con polpettine di agnello e lampascioni su crema di carciofo violetto.
L'evento si svolge a favore di Sant'Antonio Abate, al quale mi sento vicina proprio perchè è il Santo protettore degli animali. Quando abbiamo adottato Maya (cane meticcio simil pastore tedesco) dal canile La Muratella di Roma (viveva da un'altra parte anche se era segnata lì), ci è stata portata malata e moribonda e non sapevamo se, a soli 5 mesi di vita, Maya avrebbe potuto continuato a vivere...oltre a pesare soltanto 6 chili (aveva 5 mesi) avere uno stomaco molto gonfio (come quando sei denutrito), perdeva molto sangue da un orecchio (era stata morsa da un'altro cane), e, nonostante le prime cure fatte sul momento al canile La Muratella, e le prime "ricuciture" a mano...il sangue ha continuato ad uscire dal suo orecchio per 2 giorni, nessuno riusciva a capire perchè non si fermasse questa emorragia...nonostante le tantissime cure alle quali è stata sottoposta, alla fine lei, stremata, si stava lasciando morire...non mangiava, non beveva, non faceva i bisogni...inerme...non ce la faceva più e noi non sapevamo che cosa le avesse scatenato tutto questo per farla stare così male ma, soprattutto, da non reagire a così tante cure...(qui qualche foto). Fortunatamente grazie alle intuizioni di una bravissima veterinaria (Barbara, che non finirò mai di ringraziare...ovvio...per me anche lei è santa...) che, purtroppo, non ci rassicurò sul fatto che Maya avrebbe passato la notte viva perchè aveva perso troppo sangue, e quindi debolissima e ormai fredda come un pezzo di ghiaccio...ma lei non si è arresa, ed ha fatto un tentativo...l'ha curata per "avvelenamento" e le ha fatto anche una bella trasfusione e...in quel fatidico 17 gennaio 2009, Maya è praticamente tornata alla vita (la sua seconda vita!), un miracolo a detta della veterinaria che, con tutti i mezzi a sua disposizione, l'ha salvata e ha fatto modo che rimanesse a farmi compagnia su questa terra...dopo di questo tra me e Maya è stato amore immenso...ovvio... ;)
La Focàra si svolge ogni anno, il 17 gennaio in onore del patrono del paese, Sant'Antonio Abate, protettore degli animali (ma in realtà tutti i preparativi e riti religiosi, la sagra e il mercato con i prodotti tipici locali, concerti, convegni, gara di cucina, ecc. durano più di qualche giorno), evento che richiama tantissime persone, sia locali che non, durante il quale la sua particolarità è proprio la festa dell'accensione del fuoco (falò, ovvero la Fòcara). Si potano le vigne e da qui si recuperano le fascine che vengono portate nel piazzale del paese, si mettono pazientemente l'una sull'altra fino a costruire un cono alto fino a 25 metri di altezza (come vedrete dalle foto) tutto questo è stato progettato quest'anno (in collaborazione con i costruttori della Fòcara) dallo scultore e architetto giapponese Hidetoshi Nagasawa, autore anche del “manifesto d’autore” e di un'istallazione.
Il lavoro della costruzione della Fòcara dura diversi giorni perchè si deve far in modo che, ovviamente, deve essere resistente al peso e alle condizioni atmosferiche fino al giorno dell'accensione del fuoco. I festeggiamenti iniziano con la processione del Santo Patrono per le vie principali del paese fino ad essere sistemato proprio sulla Fòcara
nel pomeriggio la messa per la benedizione degli animali (ce n'erano davvero tantissimi, soprattutto cani)
poi la sfilata della statua del Santo Patrono per le vie centro storico insieme alle persone in costume d'epoca, agli sbandieratori ed i Gonfaloni dei 4 Rioni, Lama, Castello, San Basilio e Judea di Oria
la sera tutti i quartieri centrali del paese sono illuminati a giorno
fin quando arriva l'accensione del falò (Fòcara) davvero suggestivo!
La Fòcara continua a bruciare per diverse ore fino a consumarsi, dalla notte dell'accensione (quest'anno è stata accesa intorno alle ore 21 circa) fino a tutto il giorno dopo. Un evento che accoglie, di anno in anno, sempre più visitatori, dove si fondono cultura e religione, in sintonia perfetta con il cibo e gli ottimi prodotti del territorio che questa bella regione salentina ci offre.
Altre informazioni su questo evento e suoi prossimi qui:
Comune di Novoli e Fondazione Fòcara di Novoli