Focus - Il futuro della tv tra HD, 3D, 4K e 8K con l'addio al telecomando

Creato il 23 settembre 2014 da Digitalsat

La transizione all'HD, le prospettive del 3D, della tecnologia 4K e del futuro 8K, il possibile sviluppo delle trasmissioni e degli apparati in modo compatibile con le risorse frequenziali disponibili. E poi novità in arrivo nel breve termine, come film in lingua originale rallentati per facilitare la comprensione, e una super interattività grazie agli smartphone usati al posto del telecomando. Se ne è parlato al convegno «Sorprendenti tecnologie televisive all'orizzonte 2020», che esperti italiani e stranieri hanno tenuto nell'ambito del Prix Italia a Torino.

«In futuro serviranno sempre meno frequenze per la trasmissione con i nuovi sistemi di compressione, ma il problema è la migrazione - ha spiegato Gino Alberico, vicedirettore del Centro Ricerche della Rai -. Non potendo fare un altro switch off, come avvenuto per il digitale, ci deve essere un lungo periodo in cui vengono mantenuti i canali trasmessi oggi, trasmettendone qualcuno in HD. Se il legislatore avesse previsto il passaggio all'Hevc, sistema che consente un notevole risparmio frequenziale, avrebbe facilitato questa transizione».

Alberico ha quindi ricordato che il Centro Ricerche Rai lavora anche per lo sviluppo dell'HD.

«Attualmente Rai1 viene trasmessa anche in HD su satellite e digitale terrestre, mentre Rai2 e Rai3 sono trasmesse in HD quasi solamente sul satellite -ha spiegato -. Per incrementare le trasmissioni in alta definizione è necessario attendere l'aggiornamento di tutta la filiera della messa in onda, cosa che si sta realizzando. È chiaro che l'aumento dei canali in HD si scontra con le risorse frequenziali disponibili e con la necessità di trasmettere in standard definition fino a quando i televisori nelle case degli italiani non saranno tutti in grado di ricevere in HD».

Quanto al 3D, secondo Alberico

«si tratta di una tecnologia che non ha avuto lo sviluppo che qualcuno auspicava ed è rimasta un pò di nicchia. L'industria manifatturiera ha avuto un crollo nelle vendite dopo il passaggio al digitale terrestre e si è tentato con il 3D e 4K di riportare in auge le vendite, ma acquistare questi televisori in assenza di trasmissioni con quelle caratteristiche si è rivelato inutile. Riguardo al 4K si sono fatte solo sperimentazioni e ora in Giappone già si lavora all'8K in vista del 2020, ma non per uso domestico».

Più vicino è invece l'arrivo, ad esempio sui canali Rai Replay, di film e programmi in lingua originale leggermente rallentati per facilitare la comprensione. Così come appare alle porte un salto di qualità nell'interattività con l'utente.

«Ci scontriamo con i limiti del telecomando e una navigazione piuttosto farraginosa - ha sottolineato Alberico -. Con gli smartphone al posto del vecchio telecomando, potremo garantire tutto un altro tipo di navigazione e applicazioni molto più ricche. Si potrà sviluppare il concetto di doppio schermo e la condivisione dei contenuti in maniera molto più accessibile rispetto a oggi. Questo è un obiettivo abbastanza vicino nel tempo»


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