Focus - Mediaset, con diritti tv più vicina decisione di Al Jazeera su Premium

Creato il 27 giugno 2014 da Digitalsat

Con l'assegnazione dei diritti tv a Mediaset, avvenuta ieri da parte della Lega calcio, si definisce l'offerta di cui dispone la pay tv italiana del gruppo, Premium, e di conseguenza scatta il conto alla rovescia per la decisione degli arabi di Al Jazeera e dei francesi di Vivendi circa l'ingresso nell'asset. L'incertezza che fino a ieri regnava sui contenuti della tv a pagamento aveva infatti rallentato la due diligence dei potenziali acquirenti - che vede comunque in pole position la tv del Qatar - in corso ormai da settimane. Ora, oltre ai diritti della Champion's League per il 2015-2018, Mediaset si è aggiudicata per la pay sul digitale terrestre i diritti delle migliori 8 squadre della serie A, sempre per il triennio. A questo punto, secondo quanto riferisce all'Adnkronos una fonte industriale, la tv del Qatar e il gruppo multimediale francese cui fa capo Canal+ hanno tutti gli elementi per poter decidere e il dossier subisce un'accelerazione. Il confronto con Mediaset diventa insomma più concreto e dovrebbe portare a un risultato in tempi brevi. Mediaset ha incassato anche un apprezzamento pubblico da parte dello sceicco del Qatar, Ali Bin Thamer al Thani: nel confermare che la valutazione è ancora in corso, ha spiegato che l'azienda «per noi rappresenta una grande opportunità».

Sempre a breve e ancora in tema di pay tv è atteso il risultato del confronto in atto con Telefonica sulla spagnola D+: il 4 luglio scade il termine per l'esercizio da parte di Mediaset dei diritti di prelazione contemplati dal contratto con Prisa per le quote della tv a pagamento iberica che fa capo a Dts (Distribuidora de Televisión Digital). La scadenza, in precedenza fissata per la mezzanotte del 20 giugno, dovrebbe chiarire se Mediaset sia intenzionata o meno ad accettare l'offerta avanzata a Cologno da Telefonica per la quota del 22% di D+. Il gruppo iberico ha messo sul piatto 295 milioni. Una cifra cui ne vanno aggiunti altri 60 per arrivare a 355 milioni al verificarsi di certe condizioni. Ma il fatto che la scadenza fissata dal contratto con Prisa sia stata spostata lascia intendere che il confronto in atto tra Telefonica e Mediaset possa portare a nuovi sviluppi. In realtà Mediaset entro il 4 luglio non deve rispondere all'offerta di Telefonica, che in precedenza aveva lanciato un'offerta vincolante per acquisire il 56% messo in vendita da Prisa (controllando quindi in linea teorica già il 78% della pay tv).
Il termine è relativo alla risposta che Cologno deve dare proprio all'editore di 'El Pais' che ha notificato a Mediaset l'offerta di Telefonica, rispettando così le condizioni del contratto tra cui figura un diritto di prelazione per il gruppo italiano. Mediaset potrebbe infatti pareggiare l'offerta avanzata da Telefonica a Prisa e salire nell'azionariato di un ulteriore 56% acquisendo il controllo dell'asset. Oppure gli italiani potrebbero decidere di arrivare al 50% di Digital plus comprando ancora il 28% delle azioni, ovvero la metà della partecipazione messa in vendita da Prisa. Se l'editore spagnolo ha potuto concedere altre due settimane a Mediaset per la risposta, con il disco verde di Telefonica, vuol dire che il confronto tra i due soci della pay tv è vicino ad un risultato, per cui c'è bisogno di più tempo. Secondo fonti vicine al dossier questo potrebbe condurre all'individuazione di altre aree di collaborazione o alleanza tra i due gruppi, Telefonica e Mediaset Espana, nel mercato spagnolo della comunicazione.


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