Focus - Mediaset giù in Borsa, mercato punta a nuove mosse

Creato il 13 febbraio 2015 da Digitalsat

Mediaset scivola in Borsa e perde il 6,52% a 3,98 euro finendo sotto il prezzo del collocamento del 7,8% di Fininvest, effettuato ieri dalla finanziaria della famiglia Berlusconi (a 4,1 euro per azione). La flessione pare fisiologica, tanto più che il titolo arriva da un rally del 50% negli ultimi tre mesi. Ma non sono mancate le suggestioni più varie sulle 'realì ragioni della vendita, con alcuni analisti che hanno segnalato come sia stranamente arrivata proprio alla ripartenza del ciclo economico, quando cioè Mediaset potrebbe salire ancora a Piazza Affari. Va detto che Fininvest ha spiegato di aver realizzato l'operazione per rafforzare la struttura finanziaria e patrimoniale, lasciandosi la porta aperta, nel caso, a nuovi investimenti in un'ottica di «diversificazione» del portafoglio.

La holding potrebbe insomma aver solo approfittato del buon momento del titolo per fare cassa, e non è escluso che nei prossimi mesi i 377 milioni raccolti finiscano in dividendi alle finanziarie di famiglia. E se di investimenti 'nuovì si deve trattare, poi, sembrerebbero poco centrate le scommesse sul Milan (acquisto calciatori, stadio). Intanto qualche analista, come in Banca Akros, ha 'salutato' la cessione tagliando il target su Mediaset sull'idea che l'operazione sia il segnale di un'alta valutazione in Borsa (anche Deutsche Bank ha ridotto il prezzo obiettivo).

Negli ultimi tempi, comunque, sono circolate voci sulle sorti di Mediaset, e su presunti piani del fondatore Silvio Berlusconi di vendere cercando un accordo con Vincent Bollorè, che nei prossimi mesi sarà socio di peso di Telecom tramite Vivendi. Sul mercato non è mancato così chi ha fatto notare come scendere alla quota minima per garantirsi il controllo relativo del permetta maggior agibilità in vista di un riassetto futuro. Qualcuno ha anche ipotizzato che la holding abbia disinvestito da Mediaset per rafforzarsi negli altri settori dove opera, ricordando ad esempio le voci di avvicinamento alla Rcs Libri.

I rumor puntavano piuttosto sulla controllata Mondadori, e in questo ragionamento non torna perchè dovrebbe essere l'azionista ad aver bisogno di fare cassa se l'operazione deve avvenire a valle. Ancora una volta, poi, questo scenario ignora che Fininvest abbia parlato di eventuale «diversificazione». Uno dei dossier sul tavolo è quello di Mediaset Premium, dopo l'ingresso di Telefonica e l'apertura a possibili altre alleanze industriali per la piattaforma: il mercato guarda soprattutto a Vivendi e Telecom (mentre la stampa punta anche su Sky).

Come per Rcs Libri però, anche per Premium non balza subito agli occhi quale potrebbe essere la ragione finanziaria per cui la holding a monte debba mettere fieno in cascina per la controllata (Premium) di una controllata (Mediaset). Intanto, grazie al collocamento, hanno ricordato oggi gli analisti di Mediobanca Securities, Fininvest ha ridotto sensibilmente il debito mantenendo il controllo di Mediaset. «Ammettiamo che l'appeal per una fusione o acquisizione potrebbe aumentare leggermente dopo questa operazione», concedono, ma il consiglio di sovrappesare il titolo è basato piuttosto sulle attese per il 2015 e l'idea che nel secondo trimestre arrivino buone sorprese dalla raccolta pubblicitaria.


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