Il gruppo televisivo britannico raggiunge poi i 24,8 milioni di abbonati, con 493 mila nuovi clienti solo nell'ultimo trimestre. E se la crescita degli abbonati appare vivace in Germania e Austria (+214 mila nel trimestre), come in Gran Bretagna e Irlanda (+204 mila), per il colosso della pay tivù la performance sulla piazza italiana appare forte, con 30 mila nuovi clienti tra ottobre e dicembre in quello che appare, sottolinea, «la più alta crescita in 12 trimestri».
Il gruppo controllato da Rupert Murdoch (al 39%) raggiunge così 4,734 milioni di abbonati a fine 2014 (4,760 milioni un anno prima). Crescono i prodotti a pagamento (+47 mila unità), con l'HD a fare da traino (35mila acquisizioni nette nel trimestre) e una penetrazione di tale tecnologia al 66% del parco abbonati (55% l'anno scorso). Il tasso di abbandono della clientela in Italia ('churn') scende nell'ultimo trimestre al 10% (era al 13,1% un anno prima), grazie alla crescita degli abbonati connessi (1,4 milioni, +50% su base annua). E se questo, come segnala il gruppo, ha un impatto positivo conseguente su fedeltà dei clienti e loro soddisfazione, il prossimo appuntamento che dovrebbe aprire un mercato non piccolo al gruppo sarà ora in primavera, quando partirà in Italia l'offerta commerciale assieme a Telecom, dopo l'accordo siglato ormai quasi un anno fa, ad aprile 2014.
Quanto ai conti, nel semestre l'Italia segna un utile operativo di 38 milioni (45 milioni un anno prima), mentre i ricavi si attestano a 1,079 miliardi (invariati da fine 2013). In euro l'utile operativo in Italia è di 50,5 milioni. Nello stesso periodo l'unità in Germania e Austria registra perdite operative per 13 milioni con ricavi per 694 milioni, mentre la divisione 'ammiraglia' in Regno Unito e Irlanda segna 3,838 miliardi di ricavi con 650 milioni di utile operativo.