Lo confesso subito, così ci togliamo il pensiero: sono un fan di Carpenter, e sono un fan di questo film.
Fog segue il fantasmagorico successone di Halloween ed è unanimamente considerato un film minore di Carpenter: e sicuramente il budget a disposizione del regista è da film di serie B, non certo da film hollywoodiano (ma più alto rispetto al precedente Halloween). Però, a mio parere, considerare “minore” un film di Carpenter è una fesseria, perchè è in tutto e per tutto un film che si inserisce nei canoni carpenteriani. Non rappresenta un “caso isolato” nel cinema carpenteriano, tutt’altro.
E’ un film “di fantasmi” classico, dove la fa da padrone più l’atmosfera che lo splatter, un film dove non è il sangue a dare i brividi ma, come nelle vecchie storie sui fantasmi, l’ambiente che circonda la storie, quelle ombre avvolte dalla nebbia che cercano la loro vendetta. E non è facile.
Le produzioni moderne vanno incontro ai gusti dei ragazzini di oggi (o forse è il contrario?), e nascono così film adrenalici e videoclippari senza un minimo di atmosfera, dove lo steoreotipo la fa da padrone insieme con il sangue e l’azione. Nient’altro. E a chi è abituato a questi film osceni ovviamente un prodotto come Fog non può piacere, perchè ne è l’esatto contrario.
La cittadina sul Pacifico di Antonio Bay si appresta a festeggiare i cento anni dalla fondazione, ma proprio la notte dell’anniversario i fantasmi di un vecchio crimine, compiuto dagli antenati degli attuali abitanti di Antonio Bay, ritornano e pretendono la vendetta.
E vendetta sarà, accompagnata da una splendida fotografia, da inquietanti immagini notturne, e dalla nebbia che avvolge la vendetta.
Splendide le immagini del faro, ed in generale le locations (le esterne sono state girate esattamente a Point Reyes, nel nord della California), bravi gli attori (tra cui Adrienne Barbeau, all’epoca moglie del regista stesso, la scream queen Jamie Lee Curtis, la mano del maestro Carpenter è evidente (anche nelle musiche, come in molti suoi film le musiche sono dello steso regista).
Il mio consiglio è di non prestare molta attenzione al processo di demitizzazione che il suddetto film ha subito negli ultimi anni, e godersi un gran bel film fatto da un vecchio maestro che sa tanto di cinema, e quindi fatto come Dio comanda. I videoclip lasciamoli a chi non capisce nulla di cinema.
Un film da vedere (e rivedere), la sera, magari da soli, per chi ha voglia di sentire una vecchia storia di fantasmi (non a caso il film inizia con un vecchio lupo di mare che racconta un racconto “di paura”).
Voto 8.5
Da amante sfegatato di questo film ho naturalmente provato a vedere il remake del 2005, The fog - Nebbia assassina. Trattasi di un rifacimento dell'originale adattato ai gusti dei teenagers odierni. Non mi stancherò mai di ripeterlo: questo assurdo inseguire i gusti immaturi e devastati da anni di visioni di videoclip, videogiochi e scenette idiote da mtv è molto pericoloso per il Cinema, quello vero.
Piccola chicca: lo script originale del film!