Su 58 rivendite, 54 non apriranno per lo sciopero contro Governo ed editori
Renato Russo, segretario provinciale e vice segretario nazionale dello SNAG
Alla mobilitazione avevano aderito anche il Sinagi-Cgil e l’Usiagi-Uil poi ritiratisi dietro “richiamo” soprattutto dei leader di centro sinistra, Bersani in testa, preoccupati dell’assenza di giornali nel giorno delle votazioni e dei risultati elettorali.
Così lo Snag è rimasto solo a fronteggiare la protesta a livello nazionale. Ma, a differenza di altre città italiane, il sindacato autonomo di Confcommercio a Foggia ha la quasi totalità delle edicole associate e quindi il capoluogo dauno, rispetto appunto alle altre città italiane, è quella in cui i giornali saranno pressoché assenti dalle edicole.
Da domani, 24 febbraio, a martedì 26 febbraio, la quasi totalità delle edicole di Foggia, cioè 54 su 58, resteranno chiuse per lo sciopero indetto – e confermato – dallo SNAG-Confcommercio, il sindacato autonomo dei giornalai, per protestare contro la liberalizzazione delle rivendite decisa dal Governo e contro le condizioni di rivendita imposte dalla Fieg, la federazione degli editori.
Alla mobilitazione avevano aderito anche il Sinagi-Cgil e l’Usiagi-Uil poi ritiratisi dietro “richiamo” soprattutto dei leader di centro sinistra, Bersani in testa, preoccupati dell’assenza di giornali nel giorno delle votazioni e dei risultati elettorali. Così lo Snag è rimasto solo a fronteggiare la protesta a livello nazionale. Ma, a differenza di altre città italiane, il sindacato autonomo di Confcommercio a Foggia ha la quasi totalità delle edicole associate e quindi il capoluogo dauno, rispetto appunto alle altre città italiane, è quella in cui i giornali saranno pressoché assenti dalle edicole. Ne abbiamo approfondito le ragioni con il segretario provinciale, nonché vice segretario nazionale, dello SNAG Renato Russo
da Il mattino di Foggia