Roma- Imperversano su tutti i quotidiani le immagini di Ruby, la ragazza (oggi) maggiorenne coinvolta nello scandalo Berlusconi dei festini a luci rosse, ogni giorno spuntano nuove testimonianze e nuove smentite del premier, ogni giorno nuove affermazioni di persone coinvolte. Notizie di rilevanza nazionale passano in secondo piano, silenziosamente, come il rincaro delle tariffe urbane dei taxi in aumento del 53%, oppure il blocco degli scatti nelle buste paga degli insegnanti, che frutteranno alla finanziaria alcuni miliardi ma sottrarranno ai docenti ben 25.000€ in tre anni.
Tardano ad arrivare le riforme annunciate per uscire dalla crisi, le leggi stagnano senza approvazioni su i più disparati argomenti e temi di attualità, temi a volte scottanti, come l'università o il lavoro ad essa collegato, oppure come le tipologie di contratto sempre più dirette verso la precarietà senza alcun beneficio per l'onesto lavore.
Eppure ci sono leggi che corrono, delle quali senza capirne bene il motivo ne viene accelerata l'approvazione, come il ddl intercettazioni oppure il tanto caro a Bossi "Federalismo". Non riusciamo proprio a capire come sia possibile correre per argomenti cari personalmente a certi esponenti, e dimenticare i problemi del popolo, e il fatto che sia ormai un abitudine non fa di questo un atto meno grave. Stanno via via crollando tutti i principi della democrazia, a volte addirittura infrangendo la libertà di parola con interventi fuori luogo in tramissioni di approfondimento televisivo, sempre da parte del premier, o proclami illiberali purchè si raggiunga l'obiettivo di questo o quel partito.
Le testate ormai di parte pubblicano in prima pagina foto di Vendola al Gay-pride per rispondere a testate meno di parte che danno le prime pagine allo scandalo Ruby, in un turbinio di malcostume che poco centra con la politica e la democrazia.
Il paese sta andando allo sfascio, corruzione e parentelarismo imperversano, la crisi economica attanaglia gli onesti mentre i disonesti vivono agiatamente, e nulla più viene trattato nei notiziari per dare spazio a scandali sessuali.
Ma la cosa più grave è che ormai la quasi totalità del popolo (ormai non più sovrano) sembra non farci più caso, sopravvive, si lascia trascinare come in una transumanza diretta verso lo sfracelo.
Avevo promesso di non deprimere più i lettori, ma non ce la faccio a sorridere sempre, non ce la faccio a stare zitto dinanzi allo schifo propinatoci ogni giorno, nel paese che ancora amo, ma non so per quanto amerò ancora.
di Cristian Amadei