Fondatrice di civiltà. Ecco

Creato il 05 giugno 2013 da Ninapennacchi

Volevo segnalarvi un'intervista che ho trovato molto interessante. L'intervistato è Vito Tartamella e parla di turpiloquio, che come sapete mi attrae irresistibilmente. (Beh, che c'è?)

Tartamella ha scritto un librone sul turpiloquio (che a questo punto cercherò di fare mio), e nell'intervista dice un sacco di cose curiose. Ad esempio questa: 
"«Cazzo» resiste al vertice delle preferenze italiche: già Italo Calvino aveva osservato che è una parolaccia di espressività straordinaria, senza pari in altri idiomi."
Sono d'accordo; infatti, nonostante il sessismo, c'è poco da fare. Quando vuoi proprio farti capire, solo un "cazzo!" ben assestato può riuscirci. 
Tra una citazione consolante di Sigmund Freud («Colui che per la prima volta ha lanciato all'avversario una parola ingiuriosa invece che una freccia è stato il fondatore della civiltà») e un veloce excursus storico sul turpiloquio (è sempre esistito e sempre esisterà), Tartamella dice una cosa succosa assai. Sapete che sono fissata con il suono delle parole, e beh, il dottore spiega il motivo per cui scegliamo alcune parolacce al posto di altre. 
"«Si chiama fonosimbolismo, è una teoria linguistica. Il modo di articolare i fonemi imita la realtà. Prenda mucca: le prime due lettere ricordano il verso dell'animale, muu. Parolacce come cazzo, puttana, baldracca sono composte da consonanti occlusive. L'aria che giunge dalla trachea dapprima è ostacolata da queste lettere che ne aumentano la pressione intraorale, dopodiché viene violentemente espulsa, provocando una sorta di piccola esplosione. Sono le consonanti della forza e della durezza. Disgusto, rifiuto, disprezzo e condanna sono espressi invece con l'espulsione del fiato delle lettere fricative tipo la “f”: fanculo, fanfarone, fetente. Sono i fonemi del rifiuto, come uffa»"
Insomma, se anche voi siete poco educate come me (cazzo!), potete leggere l'intervista completa qui: Le mejo parolacce della nostra vita.
PS. Anche a me era capitato di parlare di turpiloquio, tempo fa.