17 novembre 2015 Lascia un commento
Oggi la fondazione gestisce mostre temporanee come quella di Balla e la collezione permanente che nel contempo e’ una visita sia alla villa che al grande parco che da solo potrebbe valere una gita.
Mi ha fatto piacere vedere un afflusso notevole di persone, al contrario fortunatamente della solita desolazione ma come detto, l’ambiente si presta ad una fruizione che accontenta non soltanto lo spettatore d’arte ma anche l’occasionale che dal giardino al ristorante, puo’ trovare stimoli diversi.
Lungo un percorso che inizia i primi secoli dello scorso millennio e che annovera tra gli altri Tiziano, Filippo Lippi e piu’ avanti Durer, Rubens, Goya e molti altri, un ampio spazio e’ dedicato all’impressionismo con Renoir, Cezanne, Monet con una corposa presenza di artisti del ‘900 con nomi come De Chirico, De Pisis, Braque, due Burri eccezionali e una notevole selezione di Morandi che in casa di un collezionista emiliano non possono mancare, soprattutto in virtu’ di un rapporto d’amicizia che lego’ Magnani all’artista bolognese.
La collezione e’ privata, altra struttura non v’e’ oltre la passione dell’uomo che l’ha coltivata.
Gli interni sfarzosi e ben curati si prestano a tanto splendore e raccontano di come si possa impiegare bene le proprie sostanze quando c’e’ volonta’ e intelligenza.
Essere da queste parti ma anche una trasferta apposta e’ consigliata per allungarsi poi a Parma distante una decina di kilometri e terminare quella che certamente puo’ divenire una piacevolissima giornata.