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Fondazione Pitti Discovery: Francesco Vezzoli svela luoghi segreti di Firenze

Creato il 18 giugno 2014 da Moviestyle @federicochim

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In occasione di Firenze Hometown of Fashion, nei giorni di Pitti Uomo, il lavoro di Francesco Vezzoli sarà presentato per la prima volta a Firenze in uno speciale progetto di Fondazione Pitti Discovery a cura di Francesco Bonami.

La mostra sarà inaugurata martedì 17 giugno 2014, dalle ore 17 alle ore 20 e sarà visitabile fino al 20 luglio 2014.

Concepita come omaggio alla città e al suo patrimonio museale, “Vezzoli Primavera-Estate” sarà una mostra personale del celebre artista in tre luoghi “segreti” della cultura di Firenze: il Museo Bardini, Museo di Casa Martelli e il Museo Bellini. Tre piccole e preziose case museo, spesso ai margini dei percorsi turistici tradizionali, appartenute a grandi collezionisti e antiquari e a famiglie nobili.
La scelta dei tre musei è mossa dalla volontà di Vezzoli di trasmettere allo spettatore un senso di vicinanza e d’intimità con l’opera d’arte, ben diverso rispetto a quello che si verrebbe a creare all’interno di un’architettura museale monumentale. Come altre celebri case-museo, quali quella di Mario Praz di Roma o il Soane Museum a Londra, i tre spazi fiorentini, oltre a rappresentare una visione personale e “domestica” dell’arte, che rispecchia il gusto di chi ha abitato quelle stanze, sollecitano inoltre una riflessione su temi come la memoria, il rapporto con la storia, l’antinomia fra pubblico e privato, tutti cruciali nel lavoro dell’artista.

Il percorso della mostra si snoda così nei tre luoghi: un dialogo e un confronto con l’esistente, in cui le opere contemporanee si relazioneranno con lo spazio e con gli oggetti in esso presente, come mimetizzandosi, al fine di creare vari e molteplici livelli narrativi e interpretativi.
All’interno di ogni museo, infatti, Vezzoli infiltrerà – come fossero “impertinenti violazioni” – una serie di sue opere, tra cui alcuni nuovi lavori realizzati appositamente per questo progetto, stimolando lo spettatore a un confronto con le collezioni preesistenti. Il risultato sarà un cortocircuito creativo e al tempo stesso un riuscito camouflage artistico: a un primo sguardo, le opere di Vezzoli sembreranno aver sempre fatto parte dell’ambiente che le circonda.

Per citare alcune delle incursioni dell’artista: al Museo Bardini, nella “Sala delle Madonne”, all’interno di un gruppo di opere in stucco e terracotta che rappresenta la produzione delle più importanti botteghe fiorentine del Quattrocento, da Donatello al Verrocchio, Vezzoli inserirà le sue due Madonne Crying Portrait of Stephanie Seymour as a Renaissance Madonna with Holy Child e Crying Portrait of Christie Brinkley as a Renaissance Madonna With Holy Child. Al Museo Bellini, nella “Sala De Chirico” l’artista collocherà due sue opere ispirate al maestro italiano della metafisica che ritraggono Sophia Loren, a fianco dell’autentico “Cavallo con cavaliere arabo”, e nella “Sala degli Arazzi” sostituirà un pezzo di scuola fiamminga della fine del XVI secolo con la sua opera A Present for the Artist, dedicata all’artista Marina Abramovic. E ancora nella Cappella del Museo di Casa Martelli, in cui sono protagoniste delle Madonne attribuite alla scuola Filippo Lippi, Vezzoli esporrà il suo autoritratto Self-Portrait As A Self Portrait (After Raffaello Sanzio).
Da sempre capace di dialogare con il sistema dell’arte internazionale, mantenendo però l’identità italiana come elemento forte del suo lavoro, Vezzoli con questo progetto rende omaggio alla nostra lunga tradizione di collezionare il bello e alla naturale attitudine a godere della bellezza e dell’eleganza come stile di vita.

da Pittimmagine.com

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