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Fondazione Taras, chiarezza sulla chiusura delle trattative col gruppo “Castria – Di Cosola”

Creato il 26 luglio 2015 da Stefano Pagnozzi @StefPag82
Fondazione Taras, chiarezza sulla chiusura delle trattative col gruppo “Castria – Di Cosola”
L’Aps Fondazione Taras 706 a.C. si affida alle parole del suo presidente Gianluca Mongelli per fare chiarezza sulla chiusura delle trattative col gruppo “Castria – Di Cosola” e su ciò che si può ancora fare.
Di seguito, la lettera del nostro presidente:
Ancora solo per la Lega Pro!
Ci sono passioni che solo chi le vive può comprendere.
Il Taranto è una di queste. Anzi, è la prima e più viva passione che lega migliaia di tifosi in una città piena di problemi e contraddizioni e che attende, da tempo, un riscatto anche in ambito sportivo.
L’orgoglio nello stringersi intorno ai propri colori, il senso di appartenenza che lega i residenti e i tanti fuori sede e l’attaccamento dimostrato negli anni, in qualunque categoria, da una tifoseria che non ha nulla da dimostrare a nessuno, sono valori che non sono in vendita perché non hanno prezzo. 
E si sa, con le passioni non si scherza. 
Il disimpegno del gruppo “Castria-Di Cosola” ha un sapore amaro e non perché non sia consentito ad un gruppo di imprenditori di tirarsi indietro a fronte di ingenti impegni economici, ma per le modalità con cui esso cui è maturato.
È utile riavvolgere il nastro e rivedere, ora con maggiore freddezza, il “film” di queste settimane. La compagine di imprenditori raccolti intorno al Sig. Castria aveva manifestato il proprio interessamento nei confronti del Taranto Fc 1927 già dopo l’annuncio del disimpegno di Domenico Campitiello. Dopo i primi contatti tra le parti, l’ex presidente aveva chiuso la porta delle trattative, reputando inaccettabili le proposte ricevute. Il passaggio del pacchetto di maggioranza del club rossoblù alla Fondazione Taras ha avuto l’effetto di riaprire i negoziati, spalancando ai potenziali acquirenti l’occasione irripetibile di rilevare il Taranto Fc 1927 alla cifra simbolica di 1 euro, rimuovendo l’ostacolo del prezzo d’acquisto fissato dal vecchio proprietario.
La trattativa coi rappresentanti del gruppo del Sig. Castria non è mai andata al di là degli annunci, non certo perché mancasse la volontà del supporters’ trust. Dopo l’incontro del 16 luglio, meramente interlocutorio, la Fondazione Taras è rimasta in attesa di una proposta d’acquisto ufficiale, annunciata a più riprese attraverso i media e i social network, ma mai concretamente formulata, fatta eccezione per una chiaramente irricevibile . Come tutti i tifosi, abbiamo potuto apprendere solo dai media gli umori e gli orientamenti della controparte; solo dai media abbiamo conosciuto “il progetto imprenditoriale” del gruppo del Sig. Castria, che nel frattempo cambiava forme e componenti.
La Fondazione Taras ha fatto affidamento sugli impegni pubblici assunti dalla controparte, auspicando la positiva conclusione della vicenda e assicurando la più completa disponibilità a facilitare il passaggio di consegne. A fronte di questo, nessuna garanzia economica è mai stata prodotta per rassicurare i tifosi e la città.
La motivazione del disimpegno di “Castria-Di Cosola” desta ancora più amarezza. E già, il problema sarebbe stato il debito! Quel debito che, enormemente maggiore lo scorso anno, non aveva spaventato l’imprenditore barlettano e non lo aveva indotto a richiedere lunghe e complesse procedure di accertamento, giungendo, persino, a depositare un assegno presso il Notaio, a parziale e futura copertura di un debito di circa euro 600.000. Ma si sa, lo scorso anno era serie D… 
Quest’anno, l’impegno era certamente più gravoso e non è bastato escludere ogni pretesa economica sulla cessione delle quote, non è bastato dimostrare che il 90% del debito era ed è spalmabile in più anni, non è bastato mettere a disposizione documentazione, attestazioni e competenza del Sindaco monocratico della società (organo di legittimità) per qualsivoglia chiarimento, che, invero, non è stato nemmeno richiesto. 
E che dire della fideiussione? Richiesta alla Fondazione Taras a copertura di eventuali, e sino ad ora mai dimostrate, “sorprese”. Sul punto siamo ancora in attesa di confrontarci per trovare soluzioni alternative (pure prontamente offerte), ma per giorni e giorni si è atteso inutilmente. Quindi tutto è stato capovolto… Non erano gli imprenditori interessati al glorioso Taranto che dovevano dimostrare il possesso delle risorse (pubblicamente sbandierate) per la domanda di ripescaggio ed un progetto solido di gestione, non erano gli imprenditori che avrebbero dovuto dimostrare di aver ottenuto dalle banche la loro fideiussione per la domanda di ripescaggio, ma era la Fondazione Taras, ovvero i tifosi, a dover offrire garanzie agli acquirenti… Ebbene, tutto questo ci sembra davvero troppo!
Posto che si è ancora in attesa di un confronto, mai avvenuto sul punto, credo che non occorresse attendere la sera di venerdì, dopo mille rinvii, per comunicare tali e tante ovvietà. I tifosi del Taranto non lo meritavano.
Ma ormai il “capitolo Castria” è chiuso e ognuno ne avrà tratto le proprie conclusioni. Mi preme anche precisare che nel frattempo, questa associazione ha cercato e cerca, anche in queste ore, di non lasciare nulla di intentato, attraverso contatti che sono stati svolti a tutti i livelli. Sarebbe opportuno che, anche chi ritiene inadeguato il nostro contributo, abbandonasse la tastiera e venisse a supportarci, a supportare il Taranto, offrendo idee e soluzioni, rispetto alle quali siamo sempre stati aperti.
La Fondazione Taras non ha mai posto e non pone preclusioni né ostacoli e persegue come unico obbiettivo la Lega Pro… fino alla fine.
Sul punto si segnala che, nelle more delle tante parole e di tanti tira e molla, la pratica di ripescaggio è stata completata, mancando, ad oggi, le risorse economiche, ovvero una assegno circolare intestato alla Lega di euro 500.000 a titolo di contributo straordinario, una fideiussione bancaria a prima chiamata di euro 400.000 e circa Euro 100.000 per l’iscrizione.
Il termine di presentazione è quello del 27 luglio entro le ore 19.00, come da comunicati ufficiali. Si vuole comunicare pubblicamente che volontari di questa associazione si recheranno ugualmente a Roma ed a Firenze per depositare la domanda. Senza soldi? Anche. Questa scelta potrebbe consentire, a chi avesse voglia di aiutare questa città a realizzare un sogno, di poter presentare, anche parzialmente, le garanzie economiche richieste prima del pronunciamento definitivo degli organi federali. La strada è stretta e non deve generare illusioni, ma noi vogliamo provarci. 
Per tale ragione, si rinnova l’appello a tutti i tifosi, alle istituzioni ed alle forze economiche del territorio, affinché ognuno possa impegnarsi per trovare ogni più utile soluzione che consenta alla città quello scatto che tutti attendiamo di concretizzare.
Gianluca Mongelli
Presidente della Fondazione Taras 706 a. C.

da: fondazionetaras.it

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