Fondi comuni di investimento, gli errori degli investitori. Quando e come scegliere un fondo azionario

Da Mrinvest

Abbiamo visto che i fondi comuni di investimento sono uno strumento finanziario sicuro e trasparente. Abbiamo accennato però che deve essere usato in modo giusto per non incorrere in inconvenienti, che possono portare anche a grosse perdite.
Uno degli errori degli investitori è quello di fidarsi troppo di uno strumento che per maturare ha bisogno di tempo (potrebbe rendere nel breve termine, ma non sempre è così). Molti investitori, seguendo anche i consigli di bancari o promotori finanziari sprovveduti, hanno creduto che i fondi comuni fossero investimenti dal rendimento sicuro e facile. Non hanno seguito la semplice regola che un fondo comune, che è una gestione di titoli, per ottenere un rendimento ottimale deve essere sottoscritto e mantenuto negli anni (almeno dai cinque ai dieci – potrebbero bastare anche molto meno, ma con un’ottica di breve termine si rischia molto). E molti investitori, abbagliati da rendimenti passati, sono caduti nella trappola, pensando che i fondi comuni rendessero almeno come i Bot. Niente di più sbagliato.
Altro grosso errore della maggior parte degli investitori è quello di comprare

ai massimi, a prezzi alti, nei momenti di euforia borsistica, quando tutti comprano convinti che il mercato continui a salire, e poi rivendere ai minimi. Sappiamo tutti bene che i mercati finanziari sono soggetti a oscillazioni, per cui potrà sicuramente capitare di avere delle perdite. L’unica cosa che non bisogna perdere però è il sangue freddo e la capacità di analizzare la situazione, aiutati eventualmente da un consulente finanziario indipendente esperto e preparato. Però purtroppo prevale la paura, è difficile mantenere il sangue freddo, e di conseguenza si crea quello che viene definito “panic selling”, cioè vendita da panico. E più si vende e più il mercato scende. E un mercato senza fiducia è destinato a crollare.
Ci chiediamo tutti: quando bisogna investire in un fondo azionario? La risposta è scontata: dopo un periodo di forte calo si compra a prezzi bassi e, dato che la borsa storicamente ci insegna che dopo il calo si prevede la salita, i guadagni arrivano. Quando? Forse subito, magari occorre aspettare ancora…con i fondi comuni non bisogna avere fretta. Obiezione: ma come capire che i prezzi sono al minimo? Non esiste una regola ben precisa, ma ci sono indicatori che aiutano a capire se si è vicini alla svolta, come l’analisi tecnica, gli indicatori economici e politici.
Ci chiediamo inoltre: esiste un metodo certo per scegliere il fondo migliore? No, non esiste, ma esistono degli accorgimenti che possono aumentare la probabilità di scegliere fondi comuni di qualità, con un buon rapporto rischio/rendimento. Eccone alcuni. I rendimenti passati non sono garantiti per il futuro. Prima di investire occorre seguire il fondo o i fondi che si intende sottoscrivere, controllarne l’andamento passato e, se un gestore ha superato per cinque, dieci anni di seguito il mercato in cui investe, probabilmente non è solo fortunato, ha anche ottime capacità di gestire il patrimonio. Inoltre per i fondi comuni esistono società di rating come Morningstar e Lipper che pubblicano classifiche di affidabilità dei vari prodotti. Anche questo può aiutare nella scelta.
Insomma, è necessario adottare una strategia di investimento. Fare un’analisi delle proprie esigenze, conoscere se stessi e il proprio profilo di rischio, conoscere bene la tipologia dei fondi comuni ed il loro funzionamento, prepararsi mentalmente a certe situazioni, dopo aver sottoscritto seguire l’investimento, magari aumentando la componente azionaria nei momenti di ribasso borsistico. Non sappiamo cosa ci riserva il futuro, ma considerare la borsa una roulette è un grossolano errore.
Una raccomandazione: diffidare sempre da chi garantisce rendimenti sicuri. Di sicuro è garantita la sua malafede.