Foot: “Siete tifosi faziosi  e questo è un problema”

Creato il 27 aprile 2013 da Mbrignolo

John Foot da www.twitter.com

PERSONAGGI (Perugia). “Qual è lo stato di salute del calcio italiano? Non ho di certo gli elementi per dirlo. Ma da grande appassionato, più che studioso, dell’Italia e della sua storia, posso asserire una cosa: gli italiani sono proprio malati di calcio”. Parte dalla “patologia” calciofila, John Foot, professore dell’università di Cambridge e scrittore di un’indimenticabile “Storia del Calcio”, intervenuto nell’incontro “Calcio e giornalismo nel terzo millennio” al festival internazionale del giornalismo di Perugia. Calciolab, nell’avvicinarlo, gli ha chiesto di raccontarci come viene visto il calcio italiano all’estero. “Il calcio è parte della storia del vostro paese. E il calcio ha accompagnato ogni “svolta” nel mondo dei mass media. Ma da sempre c’è una criticità: la gente comune non riesce a “leggere” il mondo del calcio. Perché gli italiani sono troppo tifosi. Tralasciamo un attimo le partite il calcio giocato: anche fenomeni “seri” come lo scandalo di Calciopoli, non sono letti bene dagli appassionati italiani. Per un tifoso juventino la Juve e Moggi non saranno mai veramente colpevoli di quanto accaduto nel 2006, e giustifica anche l’ingiustificabile. Per un interista invece, Moggi è colpevole anche di reati che non gli sono stati imputati. La faziosità è cronica negli appassionati di calcio italiano, molto più di quello che si può vedere in Inghilterra o in Germania”.

Nonostante questo per il professor Foot, gli italiani sono gli appassionati più competenti. “Proprio perché è una malattia, in nessun paese c’è uno stesso livello di competenza nella gente comune. E vi spiego perché. Prendete il fantacalcio: è stato inventato negli Usa. Eppure solo in Italia è così radicato. Tantissimi appassionati sanno che Cascione fa il mediano e gioca nel Pescara e ha un buon rendimento. Gli inglesi il mediano del Wigan non lo conoscono, se non tifano per quel team”. In Italia il calcio è storia antropologica. “Dalla radio con Carosio a oggi, il popolo italiano è cresciuto nel modo di comunicare grazie al calcio. Oggi tanti appassionati di calcio sono poco alfabetizzati ma sanno usare bene la tecnologia, ad esempio, proprio perché amano seguire il calcio in un telefonino o su un aggregatore di contenuti web. In Italia questo fenomeno è pazzesco, ed è uno dei paesi dove il calcio espleta il suo linguaggio universale”.


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