Chris ha 24 anni e lontane origini italiane, e vanta un recente passato nella prima divisione di NCAA, nelle fila della Notre Dame University; safety adattabile in molte posizioni, ha subito trovato buon feeling con l’ambiente: “tutti si sono dimostrati molto amichevoli e queste prime settimane sono state un’ottima esperienza, specialmente con i compagni di squadra. Riguardo al campo io sarò impegnato nella fase difensiva; ci alleniamo con grande intensità, è divertente giocare con questi ragazzi ed essere parte di questo gruppo”. Dello stesso avviso il connazionale: “gli italiani sono calorosi e accoglienti; è il mio quarto anno in questo paese e mi sono sempre trovato molto bene. Del team ho apprezzato particolarmente il cameratismo; ci sono tanti giocatori con parecchi anni di differenza, ma giovani e “anziani” sono uniti nel football, semplicemente fantastico”.
L’arrivo dei due campioni d’oltreoceano ha migliorato il livello di una rosa già rodata, composta in larga parte da atleti cresciuti nel vivaio giallonero. L’ingaggio dei due americani porterà qualità sul campo, ma rientra in un progetto più generale della società, tra cui la formazione del settore giovanile: “in America ho allenato ragazzi per due anni” racconta Chris, “un’esperienza divertente che sto ripetendo con piacere, è sempre bello aiutare i più giovani, dar loro consigli e trasmettere le proprie conoscenze”. “Per me è il quarto anno da coach in Italia” replica Niles, “ho insegnato molto di ciò che avevo appreso negli Stati Uniti, ma penso di aver imparato altrettanto”.
Anche a livello di prima squadra l’arrivo dei due giocatori d’oltreoceano porterà nuove conoscenze: “uno dei nostri compiti è porre l’attenzione su dettagli che finora non venivano quasi considerati. Ma per i ragazzi è soprattutto importante avere in squadra due giocatori americani che possano condividere, oltre a qualche particolare in più riguardo al gioco, la passione per il football americano. Per noi significa molto portare qui una tradizione che da noi è molto marcata”.