Nel 1982 nascevano i Tauri Torino, società di football americano diretta discendente dei Tori Torino, storica compagine che partecipò al primo campionato italiano nel ’77.
I Tauri furono grandi protagonisti del panorama italiano di football fino al 1987 quando, per problemi economici si dovettero sciogliere.
Dopo quasi 28 anni di letargo, nel 2013, un gruppo di ex giocatori decide di rifondare la società e rimettere in piedi un sogno. “Abbiamo voluto sin da subito improntare il nostro nuovo percorso sui giovani” spiega Giampaolo Tempo, Presidente della società. “Non ci interessava creare subito una squadra pronta a giocare un campionato nazionale di tackle (il tackle football è la disciplina classica che prevede il placcaggio, n.d.r.), ma creare delle condizioni affinché questo sport fosse fruibile da tutti, soprattutto i giovanissimi”.
IL FLAG FOOTBALL
Questa variante del meglio conosciuto sport è da sempre utilizzata come avvicinamento al “vero” football, da una parte perchè non richiede attrezzature speciali (quindi è molto più economica) e, dall’altra, perchè permette a tutti (maschi femmine, e ragazzi anche più “mingherlini”) di poterci giocare.
Tutta l’attività di flag effettuata nelle scuole verrà conclusa, anche quest’anno, con un torneo interscolastico che si svolgerà il 9 maggio in luogo ancora da stabilire.
IL TACKLE FOOTBALL
I Tauri, però, non hanno del tutto abbandonato la passione per il football con placcaggio e, a maggio, apriranno le porte del loro “field” per i “try outs” della nuova squadra. “Chiunque è libero di venire a provare e mettersi in gioco per le selezioni. Così, a settembre, oltre all’attività scolastica di flag, potremo avere anche un team di tackle football che potrebbe partecipare al campionato di CIS9 (lega in cui si gioca in 9 e non in 11, n.d.r.)” spiega Tempo.
GLI OBIETTIVI
Come in tutti gli sport, anche in questo caso, se non si investe sui giovani, se le squadre non puntano a radicare la disciplina nel territorio, anche la società con la formazione più forte e blasonata non può andare avanti. Il Presidente questo concetto lo conosce bene e, proprio per questo motivo, ha deciso di prendersi tutto il tempo necessario per seminare bene senza alcuna fretta di raccogliere. “Non è difficile mettere su una squadra discreta oggi. Ma la mia domanda è: a cosa serve? Negli anni ’80, in Italia c’è stato il boom per quanto riguarda questo sport e, oggi, la Federazione conta solo 7000 iscritti. Noi vogliamo cercare di andare un po’ oltre, radicare il football in Italia e vedere i giovani del futuro che sognano di giocare a football quasi come a calcio” conclude il Presidente.
Un obiettivo diverso dal solito, un progetto a lungo termine e una passione intramontabile; sono questi gli elementi che muovono l’antica società a rinascere dalle proprie ceneri. Forse non si sentirà parlare subito dei Tauri nell’ambiente dell’IFL (Italian Football League). Ma forse, un giorno, per davvero e grazie a loro, i bambini di 10 anni chiederanno ai papà di regalargli la palla ovale per Natale. E non il classico pallone da calcio.