Alla FSE siamo ancora scioccati e sconvolti dagli orribili attentati di Parigi.
Il nostro pensiero va agli amici e alle famiglie delle vittime. Allo stesso modo, i nostri migliori auguri vanno a tutte le persone a Parigi e in particolare a quegli amici e membri di FSE in Francia che sono sopravvissuti agli attacchi allo stadio e in altri siti. Alcuni di loro sono sopravvissuti quasi per caso, ma di certo tutte le loro vite e quelle di molti altri sono cambiate per sempre.
Comunque, in quella notte del 13 novembre 2015 migliaia di persone allo Stade de France sopravvissero solo grazie al lavoro degli assistenti ai cancelli dello stadio. Questi assistenti hanno individuato uno degli attentatori, munito di giubbotto esplosivo, quando lo hanno perquisito durante un controllo di routine all'ingresso dello stadio, circa 15 minuti prima dell’inizio della partita.A questo punto l’attentatore si è allontanato dalla security ed ha fatto esplodere il giubbotto. Sono seguite altre due esplosioni, fuori dallo stadio, poco dopo, che hanno ucciso tre persone in totale. Quindi grazie al lavoro di questi assistenti gli esplosivi non sono riusciti a passare oltre il punto di controllo. Queste persone hanno dunque probabilmente salvato la vita di migliaia di tifosi di calcio, ufficiali di gara, giocatori e tutti coloro che stavano assistendo alla partita amichevole tra Francia e Germania, e si trovavano all’interno dello stadio in quel momento.
Una buona parte degli assistenti in servizio allo Stade de France, quel giorno, era di fede musulmana. Erano musulmani, proprio come le guardie di sicurezza che lavorano in molti altri stadi di calcio al servizio della sicurezza dei tifosi di tutta Europa ogni fine settimana. Vale a dire che sono musulmani come molti tifosi di calcio e membri FSE che vanno negli stadi di calcio in tutto il continente, sia in Europa orientale che occidentale, tanto nel Nord quanto nel Sud.
Come Comitato FSE, e alla luce dei dibattiti e dell’odio attualmente fomentato contro i musulmani o contro i rifugiati intesi come unico gruppo, pensiamo che sia importante innanzitutto ricordare a tutti noi che gli attentatori non agiscono affatto in nome della maggioranza dei musulmani. Inoltre, poiché i terroristi hanno preso di mira, tra gli altri obbiettivi, anche il calcio, e in vista di EURO 2016 in arrivo in Francia, esortiamo le autorità e il mondo del calcio a non farsi intrappolare da risposte apparentemente ovvie o facili, per spiegare questi eventi in futuro.
La storia e le molte tragedie che hanno colpito il mondo del calcio e non solo, hanno dimostrato che non ci può né essere una garanzia di sicurezza al 100% e né tantomeno che un incremento unilaterale delle restrizioni, della sorveglianza e di un alto grado di controlli delle forze armate in risposta a questi eventi, possa condurre a miglioramenti sostanziali. Contrariamente a ciò, un ambiente accogliente e un approccio guidato dalla intelligenza ma mirato al servizio per la grande maggioranza degli spettatori pacifici, in collaborazione e con il sostegno attivo di questi, ha dimostrato di essere la combinazione più sostenibile ed efficace per massimizzare la protezione e la sicurezza nel calcio.
L'ospitalità dovrebbe essere al centro della nostra risposta a questi terroristi in Francia e altrove, per gli anni a venire, piuttosto che il contrario. Altrimenti rischieremmo solo di fare il gioco dei terroristi nella loro intenzione di incitare all'odio, all’ostilità e alla divisione a spese dei più deboli, e tra tutti questi in particolare delle comunità che in realtà condividono gli ideali di uguaglianza, libertà e fraternità, sia all’interno degli stadi che fuori, indipendentementedal gruppo religioso a cui appartengono.Non dobbiamo consentire loro di raggiungere questo obbiettivo. #NousSommesUnis
Da: fanseurope.org