Il football in Texas è considerato quasi un religione e il fatto che un libro in italiano (no, dico: in italiano!) faccia luce su aneddoti e storia di quello stato e di questo gioco è già di per sé una piccola magia. Gotta è meticoloso, preciso, informato, uno studioso dello sport e di tante sfaccettature della cultura americana, capace di trasmettere soprattutto quella forza che lo spinge a scrivere che si chiama passione. Probabilmente non porta molti soldi, la passione, ma tanta stima e ammirazione, be', quelle sì. E so che, in fondo in fondo, la stima è sempre un bel pezzo di riconoscimento per chi si impegna a scrivere e a raccontare, nonostante tutto. Facciamola breve comunque: Football & Texas è un libro che dovete leggere. Lo dovete leggere per respirare le storie della palla ovale nello stato della Stella solitaria, lo dovete leggere per capire cosa sia davvero un giornalista, un reportage, un'idea che diventa libro per raccontare e trasmettere vicende, per descrivervi cosa si respira davvero su un campo di football Nfl, Ncaa o di high school che sia.
In un mondo perfetto Gotta, probabilmente tra i massimi esperti Nfl ed Nba in Europa, scommetto tra i primi 5 ma è certamente più probabile il podio, sarebbe un giornalista conosciuto da tutti gli italiani. Invece così non è, e se non si esce dalla passione di quelle migliaia di ragazzi che seguono anche tutto quello che va oltre il calcio (anzi, spesso solo quello che va oltre il calcio), difficilmente il suo nome salta fuori con facilità. Già telecronista Rai e Dahlia, autore di articoli per SoccerNet di Espn, e per diverse riviste straniere, di Roberto Gotta non giudico l'uomo, che non conosco, benché trovi la sua eterna disponibilità nei confronti di noi comuni mortali che lo tartassiamo via mail qualcosa che non ha prezzo e cui va tutto il rispetto del mondo, ma il professionista, il modus operandi, in due parole l'abilità di Scrittore sportivo (con la maiuscola). Su questo non nutro dubbio alcuno, sulla serietà e la capacità di indagine e di buttare nero su bianco qualcosa che vada oltre lo strillare estasiato che tanto felici fa i giovanotti di che guardano Sky Sport durante i mondiali di soccer.
Come uomo, ripeto, non posso giudicare anche se un'idea ce l'ho, ed è l'idea di una persona estremamente diversa da me ma che come me giudica fondamentali la serietà, l'onestà, l'impegno e la volontà di concentrarsi su ciò che conta evitando quel gossip letale che ha deformato il nostro modo di vivere e fare informazione. E la capacità di essere, di tanto in tanto, autocritici senza sdraiarsi su quello che avviene fuori come se tutto il male fosse una sfortuna che ci capita e noi non si possa mai e poi mai dire la nostra. Ciò che ci mette Gotta, e qualcun altro come lui, è il cuore, la voglia, il tifo per lo sport. Per questo certe inutili pagine dei quotidiani italiani, soprattutto sugli sport "minori" (minori qua da noi, non altrove) fanno ancora più incazzare. Perché se a volte a parlare fosse chi crede ed ama certe logiche e certi giochi forse avremmo qualche spazio in più per discutere di sport in modo civile, senza pensare agli ultras e al calcio mercato condito dalle fondamentali amichevoli estive impreziosite da improbabili trofei da birreria.
Da questo libro uscirà un'ottima storia, un modo per farsi cultura di una passione e di un gioco lontano da noi ma così straordinariamente affascinante nelle sue regole e strategie, nella sua storia e nella sua tradizione. Da questo libro usciranno cuore e passione. Ecco perché tutti, ma proprio tutti, dovrebbero leggerlo. Per capire cosa c'è oltre il nostro piccolo mondo calciofilo e la passione per i bidoni sudamericani e le logiche marce di uno sport ferito che rispecchia una società logorata da ogni male. Oltre, per ora, c'è Football & Texas. Ed è in italiano. Non è poco.
Ci risentiamo per la recensione.