Non che siano mancate la conferme o le new entries, fatto sta che compilare la top ten dei migliori dieci serial passati dalle parti del Saloon nel corso dell'anno che volge alla conclusione è stato tutto tranne che facile.
Fatta eccezione, forse, per il numero uno.
N°10: FRINGE
La sorprendente creatura di J. J. Abrams giunge alla conclusione con una quinta stagione poggiata sulle spalle di uno dei personaggi più complessi e sfaccettati che il piccolo schermo abbia regalato al suo pubblico negli ultimi anni: Walter Bishop.Lo sci-fi classico incontra la passione e la voglia di raccontare il presente ed il rapporto tra padri e figli attraverso il Tempo ed il Futuro, passando dall'azione serrata alla commozione sentita.Un addio che lascia il segno, per una serie alla quale, nonostante le diffidenze iniziali, da queste parti abbiamo davvero voluto un gran bene.
N°9: RAY DONOVAN
Gli avventori del Saloon ben sanno quanto il sottoscritto sia decisamente sensibile ai prodotti legati ai concetti di Famiglia e Fratellanza, con tutti i pro ed i contro del caso.
Ray Donovan, iniziato in sordina e decollato grazie ad un granitico Liev Schrieber e ad un magnetico Jon Voight è diventato, episodio dopo episodio, una certezza: ed ho come l'impressione che lo ritroveremo in questa classifica anche l'anno prossimo, saldo come una roccia.
N°8: ORANGE IS THE NEW BLACK
Ho sempre nutrito una passione viscerale, per le storie ad ambientazione carceraria, da Edward Bunker a Oz: convinto da Julez a seguire questo titolo quasi esclusivamente tinto di rosa, ho finito per ammirare, episodio dopo episodio, la freschezza nella scrittura e lo straordinario lavoro di tutto il cast, ennesima dimostrazione della forza che l'altra metà del cielo è in grado di esplodere - in positivo o in negativo - nel mondo.Dietro le sbarre, oppure no.
N°7: BANSHEE
Se esistesse un prototipo del prodotto fordiano fatto e finito, Banshee sarebbe tra i candidati migliori a ricoprirne il ruolo: botte da orbi, sesso a volontà, sparatorie, anime nere prestate ai "buoni" ed una serie di situazioni così lontane dalla realtà da finire per apparire più vere della stessa.
La fase di scrittura non sarà tra quelle destinate a rimanere negli annali, ma non importa: guardare Banshee è come concedersi una grigliata con tutte le carni che si preferiscono accompagnata da litri e litri di alcool e con una scopata assicurata alla fine.
Cosa si potrebbe chiedere di più?
N°6: JUSTIFIED
Se Banshee è la versione più fantasiosa della fordianità, Justified ne è il lato, al contrario, molto più vicino alla realtà: ispirata ad un racconto del grande Elmore Leonard, interpretata da uno degli idoli trash del sottoscritto, Walton Goggins, e resa imperdibile da un protagonista da grande romanzo southern - il cowboy moderno Raylan Givens -, è giunta quasi per caso da queste parti diventando in brevissimo tempo un vero e proprio cult.
N°5: BROADCHURCH
Con ogni probabilità, la rivelazione di questo duemilaquattordici: produzione inglese, cast poco noto, un intrigo ed un omicidio pronti a sconvolgere una piccola cittadina della costa britannica neanche ci trovassimo nel cuore di un poco onirico e decisamente vero Twin Peaks all'europea e due detectives così diversi tra loro da riuscire a trovare un'alchimia quasi perfetta.
Un pò come il crescendo finale di questa piccola perla.
N°4: SONS OF ANARCHY
I SamCro sono ormai una realtà consolidata, da queste parti, ed una presenza costante delle classifiche di fine anno: curioso come, agli esordi del blog, fui tra i primi a sponsorizzare un titolo ormai giunto alla conclusione e divenuto un cult anche per alcuni insospettabili - vero, Cannibal? -, mentre ora, con due stagioni ancora da vedere, mi ritrovo ad essere clamorosamente in ritardo sulla tabella di marcia.Ma poco importa, in fondo. Quello che conta è che la creatura di Kurt Sutter resta uno dei cardini del piccolo schermo fordiano. Sempre e comunque.
N°3: SHAMELESS
Non c'è nessuno come i Gallagher, sul piccolo schermo.
E neppure sul grande, mi sa tanto.E non c'è nessuno che come i Gallagher, che caduta dopo caduta e risalita dopo risalita, faccia sentire parte di una famiglia.Noi Ford siamo profondamente, completamente, assolutamente dalla loro: imperfetti e scombinati, dipendenti e passionali, travolgenti e caotici.
Gli outsiders passano tutti da qui.E noi siamo fieri che sia così.
N°2: GAME OF THRONES
Potrà essere imperfetta, non sempre lineare, dispersiva, eppure Game of thrones è stata una delle realtà più straordinarie che il piccolo schermo abbia regalato negli ultimi anni: e la season four, con i suoi colpi di scena e sequenze memorabili - su tutte, la morte di Joffrey ed il duello tra The Mountain e Red Viper - ha finito per rinverdire i fasti dell'annata d'esordio.E con charachters come il Tyrion Lannister di Peter Dinklage e la Khaleesi di Emilia Clarke pronti a dare ancora il loro meglio il futuro non potrà che essere roseo. O al massimo tinto di sangue.
N°1: TRUE DETECTIVE
La vincitrice annunciata di questa classifica non ha avuto rivali fin dall'inizio dell'anno, quando ha sconvolto la blogosfera e non solo con le sue otto puntate da cardiopalma, un cocktail perfetto de Il silenzio degli innocenti, Se7en e qualsiasi cosa sia stata scritta - e alla grande - a proposito dei serial killers.
Due protagonisti e due attori straordinari per quello che, indubbiamente, è il titolo della stagione.
E forse non solo.
I PREMIPreferito fordiano: Raylan Givens, Justified
Miglior personaggio: Rust Cohle, True detective
Miglior sigla: Justified
Uomo dell'anno: Matthew McConaughey, True detective
Donna dell'anno: Taylor Schilling, Orange is the new black
Scena cult: il duello tra The Mountain e il Red Viper, Game of thrones
Migliore episodio: Form and void, True detective
Premio ammazzacristiani: The Mountain, Game of thrones e Raylan Givens, Justified
Miglior coppia: Olivia Colman e David Tennant, Broadchurch
Cazzone dell'anno: Lucas Hood, Banshee
Cattivo dell'anno: Boyd Crowder, Justified
MrFord