Mercoledì 29 Settembre 2010 09:12
L'Estrange, nuovo manager della Gunns, ha dichiarato che "la maggior parte della popolazione australiana è con le organizzazioni ambientaliste non governative. Operare nelle foreste naturali non è più parte del nostro futuro". Il gruppo ambientalista australiano Chip Busters (l'acchiappa-trucioli) ha annunciato che concentrerà la propria attenzione su altre operazioni, come quelle della South East Fibre Exports a Eden. Il portavoce del gruppo, Noel Plumb, sostiene che le autorità dovrebbero sostenere il passaggio piantagioni. "E 'fondamentale che i nostri parlamentari locali si impegnino, e che venga utilizzata parte dei 20 milioni di dollari già stanziati per la ristrutturazione industriale - ha detto - Il taglio delle foreste naturali non è sostenibile".
Gira però la voce che il gruppo cartario Asia Pacific Resources International Limited (APRIL) vorrebbe mettere le mani sulle piantagioni della Guns, valutate attorno al miliardo di dollari. A conternderle ci sono la Asia Pulp & Paper (APP), la Nine Dragons, la Hunan Tiger Paper e la Chenming.
Commenti
Code
ChronoComments byJoomla Professional Solutions Invia commento Cancella
Code
ChronoComments by Joomla Professional Solutions Invia commento
Vedi anche:
- 22/03/2011 07:59 - L'accordo sulle foreste divide gli ambientalisti australiani
- 01/12/2010 08:46 - Cancun oscilla fra trucchi, scappatoie e pessimismo
- 12/11/2010 09:27 - L'Australia esporta chips
- 19/10/2010 06:23 - Tasmania: storico accordo protegge le foreste
- 13/09/2010 06:07 - Foreste naturali: grande azienda australiana ferma alla distruzione
- 06/12/2010 08:55 - Siamo in riserva
- 28/11/2010 09:24 - La Macedonia pianta sette milioni di alberi per restaurare le proprie foreste
- 26/11/2010 09:09 - Gli editori fanno un passo verde
- 02/11/2010 09:26 - La Pennsylvania protegge le foreste demaniali
- 28/10/2010 09:12 - Brasile: salva le foreste col sesso sicuro