All’epoca l’unico altro autore a seguire Morrison su questa strada fu Mark Waid, che ne Il Regno (e, in parte, in JLA: Anno Uno) aveva introdotto il concetto elaborato da Morrison dell’ipertempo. Il Multiverso è poi ufficialmente tornato, prima con Crisi finale e quindi con la serie settimanale 52. Il New 52 post-Flashpoint è, semplicemente, un’evoluzione di quel progetto, dove, nel reboot, sono confluiti molti degli elementi precedentemente sviluppati, tra gli altri, proprio da Geoff Johns, autore del complesso progetto che è Forever evil, iniziato con la Trinity war, storia conclusasi su Justice League #26 con l’apparente morte del supergruppo e il rivelarsi dei nemici multidimensionali: il Sindacato del Crimine.
Storia editoriale del Sindacato del Crimine
Il Sindacato fu una felice invenzione di Gardner Fox, l’uomo che, insieme a Stan Lee, costruì la silver age (e in parte anche la golden age): il gruppo esordì, per i disegni di Mike Sekowsky, nel 1964 su Justice League of America #29, in quella che può essere chiamata come Crisi su Terra-3. Questo nuovo mondo parallelo viene caratterizzato da un ribaltamento di valori, dove il male domina, e gli esseri più potenti, ricalcati proprio sugli eroi della JLA, sono i suoi malvagi rappresentanti: Ultraman, Superwoman, Owlman, Power Ring e Johnny Quick. La sfida che lanciano a Terra-1 e Terra-2 nasce dalla noia dovuta al loro dominio incontrastato, e così decidono di estendersi anche alle altre Terre parallele.
Il Sindacato lo ritroviamo, poi, su una delle storie più assurde nella lunga storia della DC Comics: Crisi su Terra-Prime. Quest’ultima, infatti, è la Terra su cui vivono i lettori delle storie della DC Comics, e il Sindacato decide di invaderla: per fermare il piano malvagio (che avrebbe anche mandato in malora gli affari della DC Comics!) devono intervenire JLA, JSA e All Star Squadron in una storia dal gusto meta-fumettistico scritta da Gerry Conway e Roy Thomas, per i disegni di Don Heck e Adrian Gonzalez.
Dopo un’apparizione quasi eroica sulle pagine del primo numero di Crisi sulle Terre Infinite di Marv Wolfman e George Perez, per rileggere il Sindacato del Crimine riportato al suo letale splendore bisogna attendere il 2000: siamo negli anni della gestione di Grant Morrison della JLA e JLA: Terra 2 è l’ennesimo tassello all’affresco dello sceneggiatore scozzese, che si permette di giocare con il Sindacato realizzandone una versione letale, teatrale e trasgressiva, che in un certo senso rappresenta tutto ciò che non si è potuto permettere di realizzare con la JLA. A questo affresco i disegni di Frank Quitely, con il profondo restyling dei costumi, danno un contributo fondamentale, che viene successivamente ripreso da David Finch proprio su Forever evil: è innegabile, infatti, che i costumi del nuovo Sindacato del Crimine debbano molto, a parte quello di Power Ring, al lavoro di Quitely su questi personaggi.
Malvagi per sempre
Lo stesso Geoff Johns sembra fare riferimento proprio alla gestione Morrison come nume tutelare per la sua opera: quando Ultraman sposta la Luna per creare una eclissi di Sole permanente sulla Terra, la memoria va al Superman d’energia che proprio sulle pagine della JLA sposta la Luna quel tanto che basta per salvare, ancora una volta, la giornata;
Forte è anche il riferimento a Crisis: la riunione nel satellite della JLA, caduto rovinosamente sulla superficie del pianeta, ricorda la riunione all’interno del satellite del Monitor durante la mitica storia del 1985, e mostra quanto sia bravo David Finch, che in una tavola quadrupla inserisce tutti i supercriminali protagonisti del crossover, ma anche quanto sia ancora insuperato George Perez che in metà spazio inserì una quantità di eroi e di dettagli nettamente superiore.
D’altra parte Finch non sempre risulta costante nella qualità: forse penalizzato dai toni eccessivamente crepuscolari della vicenda scritta da Johns, in alcune vignette sembra tratteggiare i personaggi con una certa fretta, mentre la sua Superwoman sembra più una fredda modella che non la sensuale malvagia di Quitely.
Dal canto suo Johns scrive una storia quasi palindroma, che si apre e si chiude con Lex Luthor, mostrandone, così, il ruolo centrale per il prosieguo del crossover, ovvero quello di nemesi del Sindacato (proprio come avveniva per il Lex Luthor della Terra-3 pre-Crisis): se proprio un difetto c’è da trovare in questo esordio è proprio nel finale, un po’ troppo artificioso e costruito per ottenere la scena epica, dalle implicazioni religiose, con la quale si chiude Forever evil #1.
L’edizione italiana aggiunge, alla storia principale, i tie-in estratti da Batman and Robin 23.2, di James Tynion IV e Jorge Lucas, dedicato alla Corte dei gufi e da Batman and Robin 23.3, sempre di Tynion, ma questa volta con Jeremy Haun, dedicato a Ra’s Al Ghul. Questi ultimi, poi, occupano più della metà dell’albo e, personalmente, trovo questa scelta (tra l’altro condivisa anche dalla Panini per Infinity) abbastanza invadente, nonostante la buona qualità delle storie aggiunte (in particolare la prima): anche se, commercialmente parlando, inserire alcuni tie-in nell’albo principale permette di presentare il crossover nel formato migliore e al prezzo più basso possibile, forse un brossurato di lusso, o anche uno spillato, con solo la storia principale e un paio di articoli di approfondimento sarebbe stato più gradito, regalando così al lettore la sensazione di acquistare una storia veramente speciale e non un albo progettato per ottenere il massimo guadagno dai contratti di licenza acquisiti.
Abbiamo parlato di:
DC Bad World 02: Forever Evil 1
Geoff Johns, James Tynion IV, David Finch, Jorge Lucas, Jeremy Haun
RW Lion, giugno 2014
Spillato, colore, 88 pagine – 4,95€