Evento : Actus Tragicus, La Tua Morte per La Nostra Vita
Luogo : Forio d’Ischia
Giorno : Venerdì Santo, 2 Aprile 2010
Fin dal 1982 un gruppo di giovani volenterosi, il Venerdì Santo, per le strade di Forio, mette in sena l'Atto Tragico della Passione e Morte di Gesù.
I figuranti, che indossano i costumi disegnati e realizzati meravigliosamente da un noto artigiano foriano, attraversano in processione le strade del paese, partendo dalla contrada di Monterone, e si portano in Piazza Colombo dove ha inizio la rappresentazione.
Le luci si spengono per riaccendersi poco dopo ad illuminare l'Orto degli Ulivi. Gesù allontana i discepoli e resta solo, prega, ha bisogno di conforto,agonizza, teme e langue, cade a terra e suda sangue. Arrivano i soldati con Giuda che lo bacia per tradirlo ed uno dei discepoli tacca con un colpo di daga un orecchio al centurione.
Intanto Giuda si impicca pentito per il suo tradimento.
La Sacra Rappresentazione si sposta in Piazza San Gaetano, sul palco si rappresenta la scena scena della casa e del pretorio di Pilato dove a Gesù condannato a morte vengono strappate le vesti, è coronato di spine ed è legato alla colonna per essere flagellato.
Gesù soffre e tace per l'amore che porta a tutta l'umanità.
Il corteo riprende per fermarsi al crocevia nei pressi della Basilica Pontificia di S. Maria di Loreto. Gesù incontra la sua amatissima Madre. Che dolore trapassa il cuore ed il volto di Gesù, che spasimo ferisce il cuore di Maria! La Sacra Rappresentazione si avvia lungo Corso Francesco Regine (già Corso Umberto I°) dove d'avanti al Palazzo Bolivar si svolge la scena del Cireneo che è costretto a portare la croce al posto di Gesù.
Proseguendo lungo il Corso Francesco Regine, davanti a Piazza Maltese, Gesù incontra le pie donne afflitte e addolorate e le consola. La Sacra Rappresentazione riprende il cammino per giungere a Piazza Municipio dove si rappresenta le terza caduta di Gesù ai piedi del Monte Calvario, i soldati con rabbia e furore lo percuotono con pugni e calci e con i manici delle alabarde. lo calpestano ansiosi di vederlo, quanto prima, crocifisso.
Gesù è spogliato e con le vesti gli levano anche la pelle rinnovandogli tutte le piaghe e così rimane lacero e scorticato e nell'interno amareggiato dal fiele che gli danno a bere.
Gesù, quindi, è posto sulla croce e le mani ed i piedi sono trafitti da pungentissimi chiodi che ribattuti più volte gli squarciano le vene, i nervi e la carne
Gesù ormai esanime pende dalla croce, prega per i suoi aguzzini e dona la salvezza a chi le chiede, affida la Madre a Giovanni, raccomanda la sua Anima al Padre e chinando il capo muore. Un brivido di pietà e d'amore attraversa la fola che assiste, una tristezza infinita invade il cuore dei presenti. Gesù è deposto dalla croce e depositato in grembo all'afflittissima Madre.
Una spada di dolore attraversa il cuore di Maria quando riceve tra le sue braccia il Figlio morto.
La folla torna a casa ad aspettare il giorno di Pasqua, il giorno della Resurrezione.
Non mancate a questo importante appuntamento di fede popolare, che vede coinvolti più di cento giovani locali animati dalla passione di partecipare in modo attivo alla vita del loro paese natale, contribuendo con la disinteressata presenza a continuare una bella tradizione che arricchisce ulteriormente il nostro panorama culturale