Notebook
Una laurea, un master, diverse esperienze lavorative e volontarie non bastano a costruire una professionalità con i crismi. Per questo motivo ho deciso di investire nella formazione online, anche chiamata e-learning, proposta da accademie in ambito informatico molto attive in rete e sui social. Il mio obiettivo è di diventare responsabile dei social media a tutti gli effetti, con preparazione e competenze pratiche di alto livello e, pensando in prospettiva futura, vorrei diventare dirigente/manager. Chiaro: non si tratta di un desiderio che si realizzerà oggi, domani o dopodomani. E' un progetto che avrà bisogno di anni per essere messo a punto. Mi rendo conto che non sono fatta per posizioni subalterne. Il freno a mano tirato non è adatto a me. Non per presunzione, ma per inclinazione personale, caratteriale, culturale, mentale e passionale. Con questo obiettivo, ho deciso che le 1500 ore di lezione sul mondo digitale non sono sufficienti, così come l'esperienza giornalista fatta sino ad ora mi è di scarso aiuto (per non dire nullo). L'unica cosa su cui posso contare è la strenua volontà alla formazione permanente. Non passa giorno in cui non noti ambiti in cui devo migliorare. Mi sento tutt'altro che competente e ancor meno "perfetta". Ciò nonostante, vivo tutto questo come fosse una sfida, un'avventura il cui risultato dipende dall'impegno, dalla passione, dalle competenze e dalla fortuna.Ninja Marketing e CPU Academy sono i due enti a cui mi sono rivolta per implementare le mie conoscenze in materia di social media marketing e applicazioni per Iphone, Ipad e Android. Il mondo del giornalismo, con le sue viscide consuetudini, mi è lontano e non intendo rientrare nelle fila degli aspiranti pubblicisti. In queste settimane non ho fatto molto altro dal progettare strategie di marketing online per lanciare dei servizi esistenti o per mettere a punto l'iter ideale per raccogliere fondi con lo scopo di implementare nuovi strumenti e potenzialità.
Gestire i contatti con i blogger, imparare a comunicare le necessità social ai vari quadri non è semplice, ma è una palestra efficacissima, per non dire lampante. Ogni giorno imparo qualcosa, riflettendo sulle mie mancanze e su come poter parlare in modo tale da avviare processi a sostegno della comunicazione online. Ho scoperto che un "diretto concorrente" controlla il mio operato e non vi nego che mi è scappata una malefica risata pensando alla storia che è legata a questo insieme di circostanze. A volte penso che invece di spiarmi mi poteva offrire delle condizioni contrattuali migliori e avermi nello staff, senza dover ricorrere a certi giochi da quattro soldi. Contenti loro, contenti tutti. E' stato nel bel mezzo di questo flusso creativo, comunque, che mi sono scontrata con la necessità di appianare alcune lacune affidandomi nuovamente allo studio, al santo caro studio. I corsi online delle scuole che vi ho citato mi permettono di implementare la mia professione senza perdere ore di lavoro, chiedere permessi o cambi turno con nessuno. Questo è fondamentale per me, perché ci tengo a utilizzare al meglio i benefici che il contratto mi garantisce (come la malattia e le ferie) e, al tempo stesso, andare avanti nella mia realizzazione professionale. Persino la scrittura delle e-mail è una scoperta. Certo, l'ambito oncologico impone una certa cura senza necessità di ulteriori specificazioni, ma è davvero formativo scoprire che anche un gesto semplice come una risposta a una richiesta elettronica racchiude in sé competenze e conoscenze, riflessione e lavoro mediato.
Non ho tempo per altro. A mala pena riesco ad occuparmi della casa. Mantengo scorte di diplomazia nei rapporti interpersonali. Cerco di riorganizzare la mia vita, nuovamente stravolta dal cambiamento, mio fedele compagno e amante insaziabile, talvolta quasi "vampiritico". Se prima lavoravo a casa con scadenze fisse, ora affronto un'ora e mezza giornaliera di trasporti pubblici, sei ore di quello che non si può definire altro che duro lavoro (intellettuale) e torno a casa cercando di convincermi ogni giorno che devo riprendere la palestra (ma il caldo mi distrae sempre... "domani è un altro giorno"). Il tempo delle amicizie è un tempo nuovo. Persone diverse, volti freschi, interessi limpidi popolano questa nuova vita fatta di coetanei, tanti quanti non ne ho mai incontrati nella mia esistenza. C'è anche un tempo per la stima dei colleghi (loro nei miei confronti, io nei loro). Soprattutto c'è il tempo delle smentite e degli orologi inceppati, dei meccanismi mandati a gambe all'aria dalla mia ferrea volontà di migliorare la mia esistenza e, con essa, gli equilibri con gli altri esseri umani.
Nella mia testa risuonano così tante voci moleste, che vorrei farle tacere in botto, senza pietà, quasi con disumana soddisfazione. I cori dei "Non vali! Non vali! Non vali!" si uniscono agli esaltati gorgheggi dei "Stupida! Stupida! Stupida!", ma quando il volume è troppo alto, li innaffio con la pompa a pressione dell'oblio, del mio viso nello specchio, dei segni delle battaglie combattute e vinte. Sonni senza sogni, notti intinti negli incubi, cieli stellati ramati di simboli. Niente di più e niente di meno della vita.
Sto amando la vita come non mi era mai successo prima d'ora. Prima di incontrare la voce disperata della madre che mi chiede: " Sto morendo, come lo dico alla mia piccola bambina?". Prima di incontrare la figlia che ansima: "La prego, mio padre peggiora senza freno. Mi dica dove lo devo portare per farlo guarire". Prima di ascoltare il pianto della sorella che racconta: "Mia sorella ha tante lauree, ha vinto premi. Mi spiega perché ora deve subire le metastasi ovunque? Non ha nemmeno 50 anni". Non amavo la vita così tanto prima di sentire la fidanzata che prega: "Come posso aiutare il mio fidanzato/marito? Ha solo 30 anni. Noi vogliamo un bambino" e non serve che aggiunga altro per capire la gravità della situazione.
Non amavo la vita prima di trovarmici dentro. La morte, l'odiata morte, è la vita. L'assenza di risposte è la vita. L'impotenza è la vita. La rabbia, la gratitudine, l'errore, la gioia, la speranza oltre ogni limite accettabile dalla ragione è la vita. E tutto questo è amore.