Daria Bignardi come di consueto accoglie nel suo studio televisivo personaggi famosi da sottoporre ad una intervista barbarica. A commento dei fatti più importanti dell’attualità settimanale l’intervento barbaramente ironico di Beppe Severgnini, ospite fisso della trasmissione, che entra in studio sconcertato dagli ultimi eventi bellici italiani: “Berlusconi, sono addolorato per Gheddafi e mi dispiace”, – cos’è il bon ton bellico che mancava, lo bombardi e ti dispiace”!
Il primo ospite de Le invasioni barbariche, Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, che viene fatto accomodare da un : “Giornataccia oggi, eh Presidente”! – ” No, ho reagito a delle considerazioni che non stanno ne in cielo ne in terra. C’è un motto evangelico che dice di porgere l’altra guancia. Ma uno schiaffo da una parte e uno schiaffo d’altra, non ho una terza guancia. È giusto e legittimo che io risponda come si deve rispondere a Vendola che è un miserabile, lo sapevamo, e le sue parole lo confermano; tra l’altro ripete le stesse cose che ha detto venti giorni fa o è andato in tilt il suo ufficio stampa o è andato in tilt lui e anco
A scatenare la rissa verbale sono le affermazioni del presidente della Puglia, Nichi Vendola che ha affermato: “La Lombardia è la regione più mafiosa d’Italia”. L’aveva già detto, nemmeno un mese fa, ma stavolta l’attacco è più circostanziato. Il governatore di centrosinistra, nonché leader di Sel, punta il dito contro la ‘ndrangheta che “pervade a fondo soprattutto la sanità, controlla le Asl, ha i propri boss che si riuniscono negli ospedali e hanno un circuito di appalti interno alle pubbliche amministrazioni”. Insomma, il bersaglio sono i vertici delle istituzioni locali, dominate dal centrodestra.
La débâcle è proseguita in diretta dove Formigoni ha inoltre dichiarato: ” Ho dovuto ricordare a Vendola che se la Lombardia è la regione più sotto attacco da parte della mafia, che non è certo nata nel nostro territorio, forse è perché siamo la regione più laboriosa, la regione più produttiva, la mafia e la ndrangheta sono venute in Lombardia per attaccare il nostro lavoro, la nostra economia, il suo è un modo disonesto di affrontare il problema. E’ anche leader di un partito e cerca visibilità”. “Abbiamo in questi anni organizzato sbarramenti in regione nei confronti delle aziende per verificare trasparenza più della legge nazionale. Controlliamo i subappalti, perché pare che la ndrangheta lì si inserisca. Proprio perché c’è un allarme alto dobbiamo aiutare i cittadini a rispondere ai ricatti subiti. Non voglio essere indicato come un sistema connivente. Non sono responsabile degli atteggiamenti malavitosi”.
E un attacco durissi
E sul caso Minetti come lo ha vissuto? “Non ho contestato le scelte del partito verso la Minetti, nulla da obiettare, gli ultimi avvenimenti dovranno essere vagliati dalla magistratura, fino ad ora ha parlato l’accusa ora ascoltiamo la difesa e lasciamo lavorare la magistratura”!
Saluti di rito e alla prossima puntata.