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Formigoni il perfetto cattolico e il finto stupore di Comunione e Liberazione.

Creato il 22 aprile 2012 da Cristiana

Formigoni il perfetto cattolico e il finto stupore di Comunione e Liberazione.Gianni Riotta, oggi su La Stampa ci racconta della profonda delusione dei ciellini italiani davanti allo stile di vita e agli scandali (molti dei quali ancora in arrivo) di uno dei suoi massimi esponenti.

Comunione e Liberazione è una lobby politica. Si annida ovunque, in ogni partito.

All'università si nascondeva dietro nomi che non facevano intravedere alcuna posizione politica nella speranza che i voti di chi non ne poteva più del fascio e della falce e martello potessero essere catalizzati. Loro erano "studenti per lo studio", "Studenti per La Sapienza". Nomi anonimi. Pericolosissimi.

Durante le ultime elezioni universitarie, nella facoltà di ingegneria de La Sapienza, dovetti chiamare i carabinieri.

Due giovani, un ragazzo ed una ragazza erano stati spediti a Roma dal papà del candidato di CL, industrialotto. Loro non erano studenti, erano già proletariato sfruttato. Distribuivano un volantino che pubblicizzava una pizzeria che aveva lo stesso nome della lista politica in cui il giovane virgulto era candidato. Mi implorarono in ginocchio, quasi in lacrime, di non sporgere denuncia dopo che i carabinieri arrivarono e presero loro i documenti. Era il giorno di silenzio elettorale. Nello stesso momento Forza Italia Giovani aveva mandato una ragazza discinta che avvicinava nei corridoi i giovani ingegneri e gli chiedeva, strusciandosi: Hai già deciso per chi votare. Chiamammo il coordinatore e lo minacciai di dire tutto ai giornali e cioè che Forza Italia usava le mignotte per tirare su voti (avevo un scoop e non lo sapevo!). Ma quella è un'altra storia ancora.

Scrive Riotta:

" [...]Devono rispondere, all'opinione pubblica, a don Carron, a chi al movimento crede e per esso spende le migliori energie e speranze, della vistosa contraddizione aperta tra stili di vita di uomini pubblici, primo il governatore della Lombardia Roberto Formigoni e i suoi intimi, e gli ideali di don Giussani. [...]"

Formigoni invece, a mio modo di vedere, rappresenta alla perfezione Comunione e Liberazione.

Non ho mai conosciuto un ciellino che non ostentasse il suo potere, la sua rete di conoscenze. Formigoni è stato, più di chiunque altro il migliore interprete di quel dettame con cui comincia il pezzo di Riotta: "...trasformare il cristianesimo in un moralismo, il moralismo in una politica, di sostituire il credere con il fare..."

Non è un caso che grazie ai poteri conferiti alla Regione Formigoni abbia agito più di ogni altro sulla Sanità e l'istruzione. Impossibile trovare un ospedale lombardo dove il tasso degli obiettori di coscienza in tema di aborto non si siano moltiplicati da quanto lui è monarca della Lombardia tanto che già qualche anno fa si denunciava la riapparizione delle mammane nella Metro di Milano che adescavano giovani donne in difficoltà. In Lombardia è stato messo a sistema il bonus per le scuole private, quasi tutte cattoliche. In sostanza i soldi pubblici sono andati a finanziare per la via traversa che ci siamo inventati in Italia scuole private e costose, in perfetta violazione della costituzione. Si sono finanziate cliniche private in convenzione e si è occupata la sanità pubblica quasi totalmente per imporre la propria morale sui corpi delle donne e sui corpi in generale.

A guardare cosa ha fatto Formigoni in Lombardia lo si può definire, senza tema di essere smentiti, il miglior cattolico in circolazione nel panorama politico. Il fine giustifica i mezzi. E Formigoni è un mezzo. Cosa importa il suo stile di vita? In fondo anche Berlusconi può fare la comunione malgrado tutto. Gli è bastato definire Eluana Englaro una donna che poteva restare incinta anche se da anni giaceva in coma, morta, senza alcuna speranza di risveglio ovvero di resurrezione.

Formigoni andrebbe ringraziato da Comunione e Liberazione perché ne ha saputo interpretare al meglio i dettami lobbistici: la morale in politica, il dire che si trasforma in fare. L'imposizione dittatoriale del pensiero unico. Una forma di nazismo religioso, pericolosissimo. Quello che vuole curare i gay, non fare abortire le donne nemmeno in casi disperati, che insegna che la vita è solo in un modo e censura ogni molteplicità intellettuale perché considerata debolezza, contraria all'unica via possibile che è quella della Fede che a tutti viene imposta.

La domanda che io, cittadina italiana, vorrei porre a questo tipo di cattolicesimo è proprio questa: per voi essere cattolici è costringere tutti a seguire un certo stile di vita? Il principio base del cristianesimo non è il libero arbitrio? Non vi sentite poco cristiani in questa imposizione di uno stile di vita? In questi anni è sotto gli occhi di tutti la lotta postconciliare tra due Chiese. Una, quella al Governo, che per conservarsi nella secolarizzazione ha radicalizzato le proprie posizioni andando allo scontro con i peccatori. Un'altra, oggi all'opposizione, fondata sull'accoglienza e il dialogo rispetto alla diversità: sia essa religiosa o di stile di vita e che vede il cardinal Martini come il suo campione.

Chi conosce bene gli ordini ecclesiastici da sempre, per esempio e tanto per aggiungere altra carne sul fuoco, ma per spiegare bene cosa intenda, fatica a trovare coerenza tra Comunione e Liberazione e i francescani.

Il problema dell'Italia non è tanto nella sua articolazione di Paese fondamentalmente cristiano (e chi potrebbe negarlo) bensì nel fatto che sono Opus Dei e CL a fare il bello e cattivo tempo. Persino nel PD subiamo questi influssi velenosi: da Fassina che cita il Papa sul lavoro, dal direttore dell'Unità che si appella a valori del cristianesimo in modo improprio, da D'Alema cavaliere vaticano che considera il matrimonio gay un'offesa al sentimento religioso, fino a tutti i nostri compagni di partito che vanno a partecipare al famoso meeting di Rimini. Per non parlare di quelli come Letta (Enrico) considerati molto vicini all'Opus Dei.

Concludo però con una riflessione. Loro vincono anche se sono minoranza perché sono organizzata. Finché il resto del Paese non si organizzerà (non in una forma partito, ma in una direzione di pensiero) loro vinceranno sempre. Perché si aiutano a vicenda in ogni parte del Paese: nelle aziende pubbliche, in politica, negli ospedali. Sono una lobby a tutti gli effetti. E che funziona benissimo.

Tag:Comunione e Liberazione, Eluana Englaro, formigoni, Forza Italia, Gianni Riotta, IMPOLITICO, La Stampa, Lombardy


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