La cosa mi ha incuriosito non poco e ho deciso di andare a fondo per dare una stima esatta delle cifre che girano sul fondo, quando spesso veniamo storditi solamente da quelle astronomiche del vertice dei 2-3 piloti top attualmente in circolo.
Avendo ancora nelle orecchie le cifre del rinnovo contrattuale di la perdita (grave) di alcuni GP storici sullo sfondo, prima quello francese, poi quello tedesco, in futuro forse Lewis Hamilton con la Mercedes - percepirà 56 milioni all'anno a partire dal 2016 - quelle del contratto di Roberto Merhi danno ancor più l'idea della Monza; è profonda spaccatura che si è venuta a creare nel corso degli ultimi anni in Formula 1. Con un discorso rimandato al 2017.
I piloti meno pagati del 2015: 50 mila euro per Roberto Merhi
La recente ricostruzione degli stipendi del circus del periodico Business Book conferma ulteriormente l'attendibilità delle cifre. Roberto Merhi è il pilota di Formula 1 meno pagato del 2015 con soli 50 mila euro di stipendio. Si dice faccia fatica addirittura a supportare i costi relativi a trasferte, fisioteriapia, assicurazione e via dicendo.
Mehri è l'emblema di uno sport che vede i team minori costretti a minacciare cause e querele a livello europeo e che continua a portarsi dietro gli strascichi di quanto successo a fine 2014: la scuderia del pilota spagnolo,la Manor, ex Marussia, dopo il fallimento dell'anno scorso fu costretta a vendere i materiali e gli spazi della factory per racimolare i soldi necessari per tirare a campare; intervennero alcuni nuovi investitori, tra i quali i proprio Ferrari e McLaren. La situazione era già di per sé anomala. I team dovrebbero trovarsi nelle condizioni di darsi battaglia in pista senza pensare alle sorti economico-finanziarie dei rivali, più o meno diretti. È una situazione che sta per esplodere.
Tornando agli stipendi, il secondo della graduatoria è l'altro giovanotto della Manor, il britannico Will Stevens, coetaneo di Mehri: qui siamo sui 150 mila euro a stagione e almeno le spese delle trasferte non sono di per sé un problema.
Terzo gradino del podio per lo svedese Marcus Ericsson e il brasiliano Nasr, che con la Sauber hanno firmato un contratto da 200 mila euro a stagione. Poi vengono in fila: il 17enne Max Verstappen e il collega Toro Rosso Carlos Sainz Jr con 250 mila euro annui, Daniil Kvyat con 750 mila euro e il compagno RedBull Daniel Ricciardo - primo pilota sopra il muro del milione di euro - con 1,5 milioni.
Poi, salendo, troviamo Valtteri Bottas (Williams) con 2 milioni, Pastor Maldonado (Lotus) con 4 milioni all'anno come Felipe Massa (Williams), Nico Hulkenberg (Force India), Sergio Perez (Force India) e Romain Grosjean (Lotus). Con Jenson Button gli stipendi decollano definitivamente e si arriva ad altre quote, 10 milioni di euro a stagione per l'inglese.
Gli Sponsor del Blog: