Gliese 581g: magari non c’è
di Marco Cagnotti
Ne avevamo parlato in un articolo il 30 settembre scorso: Gliese 581g è un pianeta roccioso intorno a una stella a circa 20 anni-luce da noi. Anzi, non è. Meglio: sarebbe. Forse. Magari anche no. Chissà?
Riassunto veloce: Gliese 581g è stato scoperto da un team statunitense sulla base di 11 anni di osservazioni. Sembra confermato, tutti i giornali ne hanno parlato, anche noi abbiamo fatto il nostro dovere di divulgatori scientifici… et voilà, eccolo nell’immaginario collettivo, bloccato nella sua orbita in risonanza 1:1 con il periodo di rotazione, cosicché rivolge sempre la stessa faccia alla stella. E tutti a scervellarsi su come potrebbe essere la vita su un pianeta con un emisfero caldo e l’altro freddo… e magari prospera proprio sul confine… e forse è fatta così o invece è fatta cosà… e chissà se l’acqua si mantiene allo stato liquido e…
Alt. Stop. Calma e gesso. Da Torino, dove si sta svolgendo l’IAU Symposium 276 dal titolo “The Astrophysics of Planetary Systems: Formation, Structure, and Dynamical Evolution”, arriva un email a “Science” da Francesco Pepe, dell’Osservatorio di Ginevra. Pepe sostiene che dalle misure raccolte dal suo gruppo, unite a parte di quelle dei ricercatori americani, non emerge affatto la presenza del pianeta in questione. Ammette però che non si può neppure escludere. Siccome però non si può escludere neppure l’esistenza della teiera di Russell, è sottinteso che l’onere della prova, come al solito, dovrebbe essere a carico di chi sostiene l’esistenza di qualcosa. Prova che però, se ha ragione Pepe, è ancora quanto meno discutibile.
Staremo a vedere. Stay tuned.