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Forse dovrei semplicemente ammettere di non essere fatta per la palestra

Creato il 31 agosto 2011 da Taccodieci @Taccodieci
Forse dovrei semplicemente ammettere di non essere fatta per la palestraArrivo in palestra ed apro il borsone: merda.
L'ultima volta avevo portato ben quattro paia di scarpe e stavolta nemmeno uno. Son venuta fin qui per dover tornare a casa con le pive nel sacco?
Mi guardo i piedi. Fortunatamente non indosso i tacchi da combattimento, ma un paio di comode sneakers. Decido che possono andare bene lo stesso. Non saranno ammortizzate, ma sopravviverò ad un'oretta di allenamento.
Tiro fuori i vestiti dal borsone e li guardo: vestiti da profuga. Un paio di pantaloni a zampa di elefante (giuro!) comprati ai tempi del liceo e la maglietta dell'università. Tutti i fichissimi pantaloncini simil Adidas e le magliette fashion sono in lavatrice. Merda.
Mi cambio ed entro in sala.
Più affollata del centro all'ora dell'aperitivo. E tutta questa gente da dove salta fuori? Perchè non ricordo di aver già visto nessuno?
Appoggio l'asciugamano al runner e mi ci piazzo sopra, con i soliti auricolari nelle orecchie, ed inizio a correre come una forsennata.
Prima di iniziare, però, faccio una cosa che non vedo fare mai a nessuno, in palestra, e che invece la mia prima trainer, una specie di generalessa super-rigida, mi ha inculcato: mi allaccio il cordino di sicurezza.
Il cordino di sicurezza consiste in una cordicella che da un lato si attacca al runner, dall'altra agli indumenti di chi corre. Se il corridore dovesse, per qualche motivo, inciampare o avere dei problemi, la cordicella si staccherebbe dal runner, l'attrezzo si fermerebbe immediatamente e segnalerebbe il problema.
Vi dico queste cose non per essere pedante, ma perchè mi diverte che possiate immaginare e pregustare la tragedia imminente.
Le sneakers non sono il massimo per correre. L'unico loro difetto è che un paio di Havaianas sarebbe più ammorizzato. Corro sul runner ed è come se ci corresse un immenso, pesantissimo e goffo golem: SBAM, SBAM, SBAM!
Ma tanto io corro con gli auricolari, che mi frega?
A circa 200 calorie l'asciugamano cade sul tappeto del runner, che lo porta verso i miei piedi. Con riflesso pronto e scatto felino lo salto agilmente prima che mi faccia inciampare. Sorrido soddisfatta (anche se nessuno ha notato la mia prodezza da gazzella): a Redaz non gliela si fa!
Continuo a correre.
Corro e penso: "cacchio, ora mi ci vorrebbe proprio un asciugamano... Sto grondando... E poi magari qualcuno là dietro me lo calpesta... Non sarebbe propriamente igienico se poi me lo passassi sulla faccia sudata... Oddio che schifo... Ma perchè nessuno lo raccoglie? Ma in che razza di società individualista di merda viviamo se nessuno si prende la briga di raccogliere quell'asciugamano da terra e porgermelo? Ma nessuno vede che sto grondando sul runner? Sono proprio schifata".
In[@##@t@ con il mondo e con la società individualista di merda, metto in pausa il runner, mi avvio con passo SBAM, SBAM, SBAM verso l'asciugamano a terra e... (eccola, eccola che arriva la tragedia) il cordino di sicurezza, ancora attaccato alla mia t-shirt da profuga, si stacca dal runner. Oh oh.
L'attrezzo si accende e si mette a suonare come un albero di Natale con megafono incluso.
BIIIIP, BIIIIP, BIIIIIIIIIIIIP!
Cerco isterica di rimediare schiacciando tutti i pulsanti che trovo sulla consolle, ma niente, la macchina bastarda non capisce che non sto morendo incastrata nel tappeto e continua a lanciare allarmi a destra e a manca.
Dopo secondi che mi sembrano secoli, arriva il trainer e la spegne con un solo indice. Lo ringrazio. Poi mi guardo attorno: tutta la palestra mi sta guardando.
E così, con il mio abbigliamento da profuga e le All Star ai piedi, faccio quello che fanno Hugh Grant e Martine McCutcheon in una delle ultime scene di Love Actually: sorrido, saluto con la mano, salto la parte del mezzo inchino e... scappo con le mie sneakers SBAM, SBAM, SBAM fin nello spogliatoio.
"AAAhhhhh", grido, ma solo nella mia testa. Ci manca solo che chiamino la neuro perchè mi metto pure a gridare per davvero.
Mi siedo sulla panchetta, tra due file di armadietti, sfinita nonostante abbia percorso solo circa 300 calorie.
Decido rapidamente che se non torno ora, là dentro, in quella sala, non ci tornerò mai più. Per questo (e perchè ho ancora 9 mesi di abbonamento pagati in anticipo) mi rialzo e, con le stesse All Star e l'abbigliamento da profuga, riapro la porta della sala e mi avvio a testa alta (senza guardarmi attorno, per carità)... verso la panca per addominali più nascosta che riesco a trovare!
La Redazione

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