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Dopo lo scandalo della Regione Lazio e le dimissioni di Renata Polverini il PDL ha davanti a sé tempi veramente difficili. Alcuni facenti parte del partito dicono che è tutto da azzerare e cambiare in modo radicale mentre Berlusconi annuncia che il partito non è allo sbando.
È molto probabile che il PDL nei prossimi mesi perda altri consensi, consensi che potrebbero finire nell’enorme contenitore dell’astensionismo, verso il movimento di Grillo o verso qualche altro partito.
Il vuoto che si appresta a lasciare il PDL nel panorama politico italiano dovrà essere riempito da altri, vuoto che si preannuncia “mostruoso” se la fuga di voti dal PDL fosse molto considerevole.
Un partito il PDL che fino ad adesso ha rappresentato la destra italiana “moderata”, una destra da cui si sono staccati sia il partito di Fini che quello di Casini, una destra che ha deluso i suoi elettori, una destra che ha fallito nella sua “rivoluzione” liberale.
Molti esponenti del partito paventano scissioni o preannunciano l’azzeramento totale con il cambio del simbolo e la proposizione di un nuovo simbolo e di un nuovo partito: il cambiamento è all’orizzonte e ci sarà per forza di cose.
Forse è davvero finita la “festa berlusconiana” che per tanti anni ha dominato l’Italia e da cui sarà molto difficile liberarsi del tutto perchè i “postumi della sbornia” rimarranno per un bel po.
Sarà molto difficile risollevare un paese finito nel declino più totale, un declino che si avverte dalla politica alla società a vari settori della vita civile.