Forse non lo sapete, ma pure questo è Pollock

Creato il 28 maggio 2014 da Artesplorando @artesplorando
Prometteva bene, quel ragazzotto di nemmeno vent'anni arrivato dallo stesso paese di Buffalo Bill. All'Art Students League  di New York, nel 1930, Thomas Hart Benton, pittore di fama, spingeva i suoi allievi a studiare il Rinascimento, la potenza espressiva dei corpi di Michelangelo, a cui lui stesso si ispirava. E quel Jackson Pollock, con quei disegni che copiavano con tanta  potenza espressiva i nudi della Cappella Sistina, era per Benton motivo di grande soddisfazione. Tanto che nacque un'amicizia, fatta anche di sbronze rovinose per Pollock, già semialcolizzato dall'adolescenza. L'alcol lo portò in clinica, dove riempiva quaderni su quaderni con schizzi e disegni. Alla fine degli anni Trenta, Pollock conosce De Kooning e Motherwell, è influenzato da Picasso e dal Surrealismo, rimane colpito dalla pittura con la sabbia degli indiani Navajo. E comincia la sua storia più nota. Quella di Jack lo "sgocciolatore" che crea i quadri spremendo dall'alto i colori sulla tela.Dei disegni del giovane Pollock non è rimasto molto. Lui stesso ne stracciò la maggior parte durante le crisi depressive, ma un certo numero si è salvato. E nella mostra Jackson Pollock. La figura della furia, fino al 27 luglio 2014 a Palazzo Vecchio e al Complesso di San Firenze, accanto ad altri dieci lavori dell'artista, ci saranno sei opere da quei preziosi appunti grafici conservati al Metropolitan di New York. Esposte per la prima volta in Italia, a Firenze, in un ideale confronto con Michelangelo, che li ispirò.Buona mostra e per tutte le info: www.pollockfirenze.it

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