Rientro da una decina di giorni davvero infami.
Prima si è ammalato Ettore: pensavamo a una delle solite febbri alte ma brevi, e invece si è fatto 5 giorni oscillando tra i 38 e i 39 gradi.
Proprio allo scadere di questi 5 giorni, mi sono ammalata io. E ho fatto 4 giorni a 38 e mezzo, io che non sono mai proprio così precisa.
Da ieri sono sfebbrata, e ieri ho passato tutto il giorno a guardare il termometro con aria incredula. Oggi sto decisamente meglio, e ho deciso di sfruttare il sole per fotografare un po' di miei lavori a maglia che finora sono stati immortalati solo con la triste lente dello smartphone.
Quando poi ho scaricato le foto, ho trovato un paio di tesori: alcune foto di Daisy durante il giro di gennaio a Levanto e un tramonto a Baldissero.
Il giro a Levanto non lo ricordo con grande piacere. È stata l'occasione in cui è stata evidente la necessità di farsi aiutare ad educare Daisy, ma non è per colpa sua se Luca ed io abbiamo litigato.
È che a volte mio marito si fa prendere più dalle cose che vuole fare che dalle persone che ha intorno, e questo mi ferisce.
Poi però per fortuna riusciamo a parlarne e a trovare un punto di incontro.
Il tramonto a Baldissero invece sarebbe stato un semplice bel tramonto, se non fosse che è coinciso con l'ultima volta che abbiamo visto la zia Rosa Maria, morta due settimane dopo.
Luca lo ha fotografato per confrontare le prestazioni della nostra compatta con la supermacchina di suo zio, appassionato di foto e bravissimo a farle.
Mi fa piacere pensare che per zio Francesco sia stato un momento di sollievo nel mare di dolore che stava affrontando, una distrazione gradita.
Spero che, se mai dovessi trovarmi nella stessa situazione, arrivi una persona amica a farmi vedere della bella lana, o un catalogo di rose, o a chiedermi consiglio su un mobile da sverniciare.