La sonda Dawn, che a bordo ha anche uno strumento italiano, è stata catturata domenica mattina dalla gravità di Vesta, che si trova nella fascia compresa tra Marte e Giove, a 188 milioni di chilometri dalla Terra. Sono immagini riprese alla distanza di 16.000 chilometri dalla superficie del grande asteroide.
Vesta ha un diametro di 530 chilometri ed è il secondo oggetto più grande di quelli che popolano la fascia tra Marte e Giove. «Stiamo cominciando a studiare la più antica superficie di un corpo primordiale del Sistema Solare - ha detto il responsabile della missione Dawn, Christopher Russell, dell'Università della California a Los Angeles - Questa regione dello spazio è rimasta ignorata troppo a lungo. Le prime immagini arrivate finora rilevano una superficie complessa, che sembra aver conservato le tracce dei primissimi eventi nella storia dell'asteroide».
Vesta è considerato la fonte di numerosi meteoriti cadute sulla Terra. I dati cominceranno ad arrivare a Terra regolarmente in agosto e aiuteranno a comprendere le prime fasi della storia del Sistema Solare, così come ad aprire la strada per future missioni umane. Le immagini si devono anche allo spettrometro italiano Vir (Visual and Infrared Spectrometer), realizzato da Agenzia spaziale italiana (Asi) e Istituto nazionale di astrofisica (Inaf).
Il Messaggero