FOTOGALLERY: I graffiti dello xenodochium di San Raffaele nella Valle Carbonara a Monte Sant'Angelo

Creato il 25 agosto 2015 da Crono @Amaraterramia
di Domenico Sergio Antonacci
Capita che durante un picnic in famiglia si facciano scoperte inaspettate, magie dell'avere l'IGM 1:25.000 sul telefono.
E così scopri che, a due passi dalla salsiccia che cola sano e abbondante grasso, c'è ciò che resta dello xenodochium di San Raffaele, una sorta di stazione/ospizio per i pellegrini che giungevano alla valle Carbonara dai centri del Gargano nord e dalla Valle di Stignano prima di salire al Santuario grotta di San Michele di Monte Sant'Angelo.
Salti una macera ed è lì, ci entri, provvisto di fotocamera come da manuale (cosa buona e giusta portarla con sé in queste occasioni, che non si sa mai), giri, scambi impressioni con Maria e Sara e cerchi di stare dietro a quest'ultima che ti scova un graffito dopo l'altro, segni dai significati spesso a noi oscuri che lasciavano i viandanti.
Di informazioni storiche su questo edificio purtroppo ancora non ne ho: trasformato in una masseria (probabilmente negli ultimi due secoli), con decorazioni sparse qua e là (probabilmente a seguito dei vari terremoti, e ricordiamoci anche che siamo nella famigerata faglia...), viene assegnato addirittura al settimo secolo sulla Carta dei Beni Culturali della Regione Puglia.
La zona gronda storia (come il grasso della salsiccia di cui sopra); si segnala la presenza di ipogei paleocristiani nelle località vicine di Coppe San Leonardo e San Venanzio (senza parlare degli ultimi recenti rinvenimenti della sovrintendenza sul versante sud della valle) e la stazione paleolitica dove si ritrovano vari strumenti in selce (o ciò che ne resta).
Vi lascio alle foto con le didascalie.
Chiedo venia per la presenza della firma al centro, ma in giro ci sono certi "studiosi"...

Quando si tratta di edifici in abbandono facile che la vegetazione prenda il sopravvento danneggiando, con le radici, intonaci e strutture murarie.

Dalla facciata, rivolta a sud, è facile notare come l'edificio sia stato costruito in diverse fasi

Sul lato est dell'edificio l'entrata della cappella

Sul lato est dell'edificio l'entrata della cappella

L'interno della cappella; l'altare è scomparso

Alcune delle numerose stelle a 5 punte

L'edificio fu ed è adibito a ricovero per bovini

La cisterna

Uno dei numerosi cerchi concentrici, già individuato da Severino Stea qualche anno fa.

Nell'intonaco cadente un'altra serie di cerchi concentrici

L'ambiente più vasto

L'architrave è stato sicuramente riutilizzato per questa finestra, ora murata

Ancora cerchi, in basso a sinistra una stella alpina

Stella a 5 punte

Uccello, forse una colomba (simbolo cristiano)

Uccello, forse una colomba (simbolo cristiano)

Uccello mal riuscito, forse una colomba (simbolo cristiano)

Le sequenza delle tre colombe

La cisterna contiene ancora acqua


Graffito senza interpretazione

Uno scudo (Savoia?) sormonta un rettangolo che forse doveva contenere qualcosa

Ex voto? Un uomo alza le mani mentre un altro gli punta un fucile

Croci sormontano monti disegnate tramite buchi nell'intonaco

Una scritta indecifrabile su 4 righe, se qualcuno riuscisse o volesse provare l'interpretazione con la foto originale è pregato di contattarmi

Croci

Ancora una scritta, cosa vuol dire?

Una vela di una barca?

Uomo a cavallo; in basso una data (non visibile in foto) riporta 1830.

Altri "pezzi" riposizionati

Il parcheggio di un tempo

Una scritta incisa ormai illeggibile 




Graffiti vari

Una mano, tra i graffiti più frequenti lasciati dai pellegrini

Ancora "pezzi" riposizionati