In realtà la guerra era stata già fotografata prima di lui: esiste infatti un numero esiguo di dagherrotipi della guerra messicana e di quella di Crimea, ma Brady mise su un’organizzazione che documentò dettagliatamente quegli eventi portandoli sotto gli occhi di tutti gli americani e poi del mondo. Egli infatti addestrò e organizzò una squadra di giovani fotografi e assegnò a ciascuno di loro una zona di guerra. In breve tempo lui e i suoi avevano messo in piedi 35 basi di osservazione. Migliaia di soldati vennero immortalati nel pieno delle azioni militari o a terra morti e grazie a queste foto vennero riconosciuti molti dei caduti dati per dispersi.
Prima di lui erano stati i pittori a rappresentare la guerra, in tanti modi diversi: glorificando i generali, mostrando armate in perfetto assetto, esaltando singoli gesti eroici. La fotografia, da Brady in poi, ha portato un modo diverso di documentarla.
Alla fine della guerra Brady aveva speso oltre 100 mila dollari per realizzare la sua impresa e 10 mila stampe. Si aspettava che le acquistasse il governo, ma questo non accadde. Fece bancarotta e morì in miseria.
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