FOTOGRAFIA: Passaggi nel nulla | Francesca Loprieno

Creato il 16 settembre 2015 da Osso Magazine @ossomagazine
Francesca Loprieno è una fotografa basata tra Bari e Roma.
Affianca all'attività artistica di fotografa frequenti collaborazioni sia in ambito teatrale che nel settore della comunicazione video-artistica. Laureata presso l'Accademia di Belle Arti di Roma, ha completato le sue conoscenze frequentando numerosi seminari e corsi di formazione a Roma e a Parigi dove conduce nel 2010 una ricerca foto-videografica presso l'École Nationale Supérieure des Arts Décoratifs (ENSAD) sui problemi dell'immigrazione nelle banlieues parigine. Ha conseguito un Master in “Fotografia Video e Teatro per la mediazione artistica” presso l’Università Antonianum di Roma.

Francesca è inoltre cofondatrice dell’associazione culturale “museo di cartone”, struttura itinerante dedicata ai laboratori didattico-artistici-fotografici per bambini. Il suo progetto "Soi même pourtant" è stato selezionato per l'esposizione nel Museo della Storia dell'Immigrazione di Parigi. Nel giugno 2011 ha esposto un suo lavoro intitolato "Identi-kit" alla 54° Esposizione Internazionale d'Arte "Biennale di Venezia". Nel 2012 frequenta un simposio di "Fotografia e arte contemporanea" presso l'Université de Vincennes Saint-Denis (Paris 8) di Parigi. Ha partecipato a numerose esposizioni collettive e personali in gallerie ed istituzioni di varie città d'Italia e all’estero (National Gallery di Cetinje/Montenegro, Piramida di Tirana/Albania, Museum of Contemporary Art di Rijeka/Croazia). Oltre alla sua intensa attività di ricerca artistica/personale, insegna Teoria della percezione visiva e Progettualità presso enti e associazioni di promozione e cultura fotografica.

La sua passione per la fotografia è nata “un po’ per caso, un po’ per desiderio”, ci spiega. Al di là della sua formazione artista, ciò che la preme è la necessità “vitale” di esprimere se stessa attraverso l’arte. "Ho trovato con la fotografia un buon punto d’incontro tra me e il mondo esterno", racconta Francesca. "È un filtro che mi permette di accogliere la realtà a seconda dei miei desideri, pensieri e modi di viverla".

Le sue fotografie sono cambiate e si sono evolute nel tempo, in relazione ai cambiamenti avvenuti nel suo modo di vivere, nelle esperienze di vita, nella formazione, nelle risorse e nelle emozioni. "Io e le mie fotografie siamo in stretto contatto; ci compensiamo a vicenda, viaggiamo insieme." Francesca realizza i suoi scatti in digitale, attualmente con una fujifilm EX1.
I fotografi che l'hanno ispirata maggiormente sono Sophie Calle, Luigi Ghirri, Alec Soth e, in generale, tutti i fotografi che hanno inserito la parola “amore” nel loro percorso artistico. Cita un passo del libro "Conversazioni intorno a un tavolo" Alec Soth e Francesco Zanot per spiegare la sua filosofia: "La mia fotografia ha una vena fortemente romantica di cui non mi preoccupo affatto, accolgo la parola bellezza con entusiasmo. È ciò che voglio".

Francesca ci parla della sua serie di fotografie intitolata 'Nowhere Landscapes' o “Passaggi nel Nulla”, rappresentata dalle immagini in questo articolo. La fotografa la definisce come un viaggio, un transito, la trasformazione delle cose, del paesaggio, dell’individuo. È una riflessione sul cosa resta del nostro passaggio, del nostro transito durante lo spostamento. "Ho fotografato il paesaggio durante il viaggio che frequentemente faccio da Bari a Roma. L’abitudine a questo continuo spostamento mi porta spesso ad osservare il passaggio e il paesaggio. Tutto sembra sempre uguale anche nella sua continua trasformazione. Le case sono sempre allo stesso posto, alcune zone sono in costruzione e lasciano pensare ad un imminente “centro urbano”, gli alberi si diversificano solo per il cambio delle stagioni, ma sono lì, e attendono. Attendono qualcosa".

"Da anni prendo appunti sui miei continui spostamenti, treni, aerei, passeggiate non direzionali. Lo spostamento mi ha sempre fatto scoprire tracce di un immaginario spesso non visibile nel quotidiano. Una linea sottile che lega l’istante all’evento. Cosa cambia? Cosa resta di noi e di questo passaggio? Tracce istantanee di un centro-periferia che si ripete ad ogni fermata, ad ogni sosta. Appunti indefiniti di un passaggio non identificabile, ma presente. Visioni, allusioni, trasformazioni. Ho fotografato il paesaggio dal finestrino, dietro il vetro (sporco di polvere, di pioggia, di vissuto) e mi sono resa conto che nel riflesso vi era anche il paesaggio del lato opposto del treno. Questo viaggio a 471 km ferroviari rappresenta la distanza da me, e cioè dal luogo in cui sento di abitare al luogo in cui sento di vivere". Potete vedere i lavori di Francesca sul suo tumblr, sul portfolio online e prossimamente sul suo sito internet, attualmente in costruzione.

Immagini di Francesca Loprieno
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16 settembre 2015