Spalle, Piazza Università, Catania
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Oltre l’angolo
la curva bianca del vulcano
le mie calze nere
sopra il ginocchio
la gonna corta, la primavera
sulle cosce, un bambino
guarda le luci verdi roteare a terra
e non so come chiamarla
questa musica, il ragazzo
rivolta le maniche sui gomiti
il ragazzo s’aggiusta il cappello
la faccia nascosta, la custodia
aperta come una piazza
le spalle di chi passa
chi resta ride, io rido
e ballo e guardo
gli occhi verdi che hai
e ridi, e rido.